*GIUSTIZIA, INCHIESTE E FLOP: TUTTI ASSOLTI GLI INDAGATI DI DE MAGISTRIS*
Data: Martedì, 13 novembre @ 12:47:44 CET
Argomento: Giudiziaria


(di Cristiana Lodi, da Libero di Martedi 13 Novembre 2007)



«Raffica di assoluzioni per l'inchiesta... ». Quando i giornali della Calabria titolano così, a Catanzaro si sa: il procedimento giudiziario in oggetto porta la firma del pm Luigi de Magistris. Perquisizioni, arresti e sequestri ordinati dal magistrato diventato famoso per avere messo sotto inchiesta Prodi e Mastella (ancora non si è capito il motivo), finiscono puntualmente nel nulla. E la gente scuote la testa, sapendo che il «tutti assolti» è un verdetto scontato. L'ultima "sentenza-flop", per de Magistris, è del 13 maggio 2007. E riguarda una presunta truffa, ai danni dell'Ue, contestata a 18 illustri calabresi per la costruzione di due villaggi turistici a Botricello. Il gup Tiziana Macrì li ha assolti dal primo all'ultimo «perché la loro condotta è stata corretta e trasparente». Lasciando de Magistris senza un colpevole. L'inchiesta era partita nel 2003: il pm accusava gli indagati di avere commesso illegittimità allo scopo di non perdere 9 miliardi (lire) di finanziamento concessi dall'Ue per la costruzione dei villaggi vacanza. Questa è la sentenza più recente, ma per avere un quadro dell'operato di de Magistris a Catanzaro bisogna partire dall'inizio. AMMINISTRATORI A GIUDIZIO Nel mirino finiscono gli amministratori del Comune. È il 1997. De Magistris chiede il rinvio a giudizio (con l'accusa di abuso d'ufficio) di Alcaro Giovanni, Lanzo Michelino, Mazzullo Giuseppe, Mustari Costantino, Rubino Lucia, Zimatore Valerio, Tallini Domenico e Rippa Fausto, per avere riassunto presso l'ente territoriale l'archi tetto Rippa. Il provvedimento era stato stabilito da una sentenza del Tar (la n. 864 del 5-9-1995). Esito del procedimento: prosciolti tutti gli imputati con sentenza del gup del 15-12-1997 e per assoluta insussistenza del fatto. Verdetto confermato dalla corte d'appel lo, che ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal pm. SCARCERATO E RIELETTO Su richiesta di de Magistris, il 5 maggio '98, il gip arresta 11 indagati tra cui Stancato Sergio, all'epoca assessore regionale all'ambiente. Corruzione l'accusa. Nessuna condanna. Lo Stancato, scarcerato per decorrenza dei termini, non è più stato giudicato. E alle ultime consultazioni è stato rieletto al consiglio regionale. OSPEDALE PUGLIESE - CIACCIO De Magistris dispone in data 24-22004 il sequestro dell'ospedale Pugliese - Ciaccio di Catanzaro per irregolarità. E chiede l'arresto di 10 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla illegittima aggiudicazione di una gara d'appalto per i servizi di lavanderia. Il gip accoglie tre richieste d'arresto. Il Riesame, il 18-3-2004, revoca il provvedimento di sequestro dell'ospedale in quanto non poteva essere disposto. Il pm non impugna. Il procedimento viene trasferito a Roma per incompetenza territoriale di de Magistris. Il 27.09.2007 il gup dichiara inutillizzabili tutte le intercettazioni disposte dal pm e il processo si avvia ad un'ennesima assoluzione per tutti gli imputati, ancora prima che si arrivi al dibattimento davanti al Tribunale. (...) Uno dei principali indagati, per il quale il gip ha rigettato la richiesta cautelare e di sequestro dell'azienda avanzata da de Magistris, è il dottor Mottola d'Amato. L'imprenditore è risultato totalmente estraneo ai fatti non avendo neppure partecipato alla gara incriminata. Il dato più sconcertante è che il pm ne aveva chiesto la cattura senza nemmeno averlo iscritto nel registro degli indagati. Mottola d'Amato è stato - ovviamente - assolto con formula ampia. MAGISTRATI DI REGGIO L'ipotesi accusatoria contestata dal pm è l'associazione a delinquere finalizzata a delegittimare i magistrati di Reggio Calabria attraverso un piano ideato dal giornalista di un periodico. De Magistris chiede e ottiene l'arresto del cronista, dell'onorevole Amedeo Matacena ex parlamentare di Fi, degli avvocati Ugo Colonna e Francesco Gangemi e di altri due collaboratori del periodico. Tutte le misure cautelari vengono annullate dal Riesame e le intercettazioni presentate dal pm dichiarate totalmente inutilizzabili in quanto riguardavano parlamentari. Come di consueto la stampa locale ha riportato particolari dell'attività di indagine, alludendo a presunti condizionamenti mafiosi e a collusioni dei rappresentanti politici; inoltre dopo l'emissione di informazioni di garanzia nei confronti dell'allora sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Valentino e dell'allora Presidente della Commissione Antimafia Angela Napoli, seguite dal solito clamore mediatico che accompagna le inchieste del citato magistrato, il Presidente della sezione Gip ha archiviato il procedimento denunciando gravi violazioni delle norme costituzionali. La Corte di Appello di Catanzaro si è riservata di decidere sull'entità dei danni da liquidare a titolo di riparazione per ingiusta detenzione. In questo procedimento vengono diffuse intercettazioni, non pertinenti alle indagini, ma che mirano a screditare perfino il vescovo calabrese Salvatore Nunnari, che figura come interlocutore. BALKAN GATE De Magistris dispone il fermo di 57 persone per associazione a delinquere finalizzata all'introduzione nel territorio italiano di clandestini da adibire al lavoro, alla prostituzione e al traffico di organi. Oltre la metà non viene neppure convalidata, per mancanza dei presupposti di legge. Particolare sdegno ha suscitato l'arresto di un'insegnante: Rosa Felicetti, accusata di avere assunto una badante per assistere la madre morente. Il gip ha ritenuto illegittimo il fermo perché disposto per un reato che non prevede il carcere. Quasi tutti gli indagati sono stati assolti. Con formula piena.





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