TRAFFICO DI DROGA ORGANIZZATO DA AFRICANI: MAXI-INCHIESTA CON 20 ARRESTI
Data: Venerdì, 23 gennaio @ 09:10:22 CET
Argomento: Cronaca




Utilizzavano anche una società di pratiche internazionali per trasferire all' estero - secondo l' ipotesi accusatoria - denaro destinato all' acquisto di ingenti quantità di eroina e cocaina alcuni dei 20 arrestati dai carabinieri di Perugia al termine di un' indagine su un traffico di droga tra l' Afghanistan, il centro Africa e l' Italia. A finire in carcere sono stati, stamani, quattro italiani, dieci ivoriani e sei tunisini. A loro carico sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Perugia su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia. Otto persone sono invece ancora ricercate. A 19 dei coinvolti nell' operazione, denominata 'Lupo africano', è stata contestata l' associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti (tra loro tre italiani), mentre nove devono rispondere solo di episodi di detenzione. L' indagine prese le mosse nel luglio del 2002 dopo l' arresto a Perugia, in via del Lupo, di una magrebina alla quale vennero sequestrati 50 grammi tra cocaina ed eroina. A bloccarla furono i carabinieri della squadra antidroga del nucleo operativo del comando provinciale. Gli investigatori si erano quindi concentrati sui canali di approvvigionamento della droga. Il personale dell' Arma ha così individuato in provincia di Caserta un piccolo gruppo di africani che - ritengono gli inquirenti - si era organizzato nello spaccio di eroina e cocaina all' ingrosso. Dagli accertamenti è emerso che ad acquistare gli stupefacenti erano poi una miriade di gruppi di spacciatori al minuto. Soprattutto magrebini provenienti da Umbria, Sicilia, Lazio, Piemonte ed Emilia romagna. Questi organizzavano poi il trasporto in treno o in auto con la collaborazione di tossicodipendenti italiani, spesso nascondendo la droga in corpo. In particolare i carabinieri del comando provinciale di Perugia - guidato dal colonnello Renato Gatti - hanno individuato un' abitazione di Villa di Briano ritenuta una sorta di supermarket dello spaccio. Dall' indagine è emerso che talvolta i clienti dei grossisti, i quali giungevano a Villa di Briano, tra l' altro, da Palermo e Perugia, prima inviavano ai fornitori la somma stabilita tramite anche la società di pratiche, poi fissavano l' appuntamento organizzando il viaggio. Lo stesso metodo - ritengono gli inquirenti - veniva utilizzato anche per inviare in Costa D' Avorio denaro ai referenti che provvedevano quindi a far arrivare in Italia i corrieri con la droga. Due degli arrestati sono risultati in qualche modo legati alla società di pratiche che comunque - hanno sottolineato gli investigatori - era del tutto all' oscuro del traffico. I carabinieri hanno anche ricostruito la rotta per l' importazione degli stupefacenti che toccava tra continenti. L' eroina proveniva infatti dall' Afghanistan e poi giungeva in centro Africa. Da qui veniva poi smistata in Italia via aereo, passando per Francia e Olanda, o con il treno, passando per la Germania. Nel corso dei due anni d' indagine i carabinieri hanno arrestato altre 13 persone, per lo più magrebini accusati detenzione a fini di spaccio. Intercettati anche due corrieri provenienti dall' Africa con il sequestro di cinque chili di eroina pura al 90 per cento. Complessivamente il personale dell' Arma ha sequestrato circa dieci chili tra eroina e cocaina per un valore di oltre due milioni e mezzo di euro. La droga veniva trasportata nel doppiofondo di valigie appositamente costruite. Singolare la copertura scelta da due donne arrestate dai carabinieri nel corso dell' inchiesta. Entrambe hanno infatti sostenuto di essere giunte in Italia per sottoporsi a visite mediche specialistiche. Apprezzamento per l' operazione è stato espresso anche dal comandante della Regione Umbria dei carabinieri, generale Paolo Lotti.





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