AVERSA (CASERTA): LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO COMPIE UN ANNO
Data: Mercoledì, 07 novembre @ 09:36:41 CET
Argomento: Economia




CASERTA — Ha compiuto ieri il primo anno di operatività la Banca di Credito cooperativo di Aversa, che ambisce a recitare il ruolo di banca di riferimento dell'intero Agro aversano, estendendo il suo l'ambito d'azione su undici comuni limitrofi alla città normanna — Cesa, Teverola, Casaluce, Gricignano d'Aversa, Carinaro, San Marcellino, Lusciano, Frignano, Trentola- Ducenta, Giugliano in Campania, Sant'Antimo — con un bacino potenziale che sfiora i 300 mila abitanti. E l'anno che si chiude è caratterizzato da risultati di gestione assai brillanti: il volume degli impieghi e della raccolta, ad oggi, sono pari a circa tre volte i valori previsti nel piano industriale 2007-2009; e le masse amministrate superano i quindici milioni di euro. Il margine di interesse, invece, corrisponde a circa 20 volte il dato del piano industriale e si stima possa superare il mezzo milione di euro a fine esercizio. Mentre il margine di intermediazione ha praticamente raddoppiato la cifra prevista. Pur rimanendo l'intermediazione tradizionale il core business, la Bcc aversana lascia intravedere un'eccellente crescita della componente ricavi da servizi: il rapporto margine d'interesse/ margine di intermediazione va attestandosi, infatti, al 77,3%. «La fase di start up di un'azienda bancaria — spiega il presidente dell'istituto di credito, Enrico Giuliano — è sempre difficile, ma i risultati fin qui raggiunti ci confortano, perché siamo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi che ci eravamo posti. La raccolta diretta ha superato i volumi previsti dal piano industriale, così come gli impieghi. Ma più in generale, tutte le business unit fanno registrare un andamento positivo: contiamo di raggiungere il break even point entro la fine esercizio. Sono dati, anzi, che ci consentono di mirare a nuovi, più ambiziosi traguardi». E per Giuliano, tutto questo «è frutto non solo dell'armonia e della piena unità d'intenti che regna nel Cda, ma anche del felice rapporto con la struttura». «Siamo orgogliosi di essere riusciti a costruire un progetto sociale verso la comunità locale — sottolinea — un motore di sviluppo che guarda con particolare attenzione alle famiglie ed alle piccole imprese, troppo spesso trascurati dai grandi gruppi bancari». L'atout su cui scommette, infatti, è proprio il legame stretto con soci e clienti, le relazioni personalizzate, la conoscenza approfondita del tessuto produttivo e dei singoli operatori. «Concepiamo la banca come un luogo senza lunghe code allo sportello — sottolinea Giuliano — con impiegati che salutano per nome. E dov'è possibile prendere un caffé mentre su un video scorrono le ultime offerte in campo di mutui, fondi, assicurazioni». (dal Corriere del Mezzogiorno di Mercoledì 7 Ottobre 2007)





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