CASERTA, LO UTTARO: DIPENDENTE DEMANSIONATO, CONDANNATA L'ACSA CE 3
Data: Martedì, 23 ottobre @ 09:39:19 CEST
Argomento: Cittadini e Giustizia




Caserta - (di Biagio Salvati da Il Mattino di Martedì 23 Ottobre 2007) - L’emergenza rifiuti a Caserta, quella soprattutto del periodo primaverile-estivo - a ridosso dell’apertura del contestato sito «Lo Uttaro» - svela anche retroscena giudiziari legati al mondo del lavoro. E’ il caso del Consorzio Acsa Ce 3 condannato, in persona del legale rappresentate, a pagare 1.600 euro di spese di giudizio e a reintegrare un lavoratore che era stato «demansionato» illegittimamente dal suo incarico di addetto all’ufficio contabile. La decisione è del giudice della sezione Lavoro di Santa Maria Capua Vetere, Anna Rita Motti, che ha accolto con una motivata ordinanza le doglianze di un impiegato dell’Acsa, Domenico Cicia, assistito dall’avvocato Giovanni Pastore. L’impiegato di quarto livello, a mezzo del suo legale, aveva contestato le modalità di una sua diversa assegnazione ad un’altra sede di lavoro, quella ubicata presso la discarica Mastropietro in località Lo Uttaro, dove il dipendente avrebbe dovuto fare la «conta» dei camion in entrata ed uscita oltre che controllare i rifiuti. L’ordine di servizio che risale allo scorso aprile, era stato firmato dal responsabile dell’Acsa ed indirizzato ai lavoratori che «saranno impiegati in forza al presidio interno per la caratterizzazione e il controllo di conformità dei rifiuti conferiti in discarica e la corretta esecuzione dell’attività presso la discarica». Un provvedimento, scrive il tribunale, attuato in maniera del tutto svincolata da «qualsiasi criterio obiettivamente riscontrabile e senza apprezzabile valutazione delle esigenze tecnico produttive aziendali, indispensabili…». Sulla circostanza che sia stato demansionato, scrive il giudice, non v’è alcun dubbio: il dipendente, infatti, – è stato evidenziato – in precedenza era legittimamente addetto ai compiti tecnico amministrativi necessitanti la padronanza nell’uso del personal computer e l’analisi di dati comparati, ritrovandosi a svolgere funzioni del tutto semplici e men che semplici per le quali non solo non aveva competenza, nemmeno acquisite con un apposito addestramento o esperienze equivalenti. Secondo il magistrato, si tratta di un demansionamento di rilevante gravità, «posto che le mansioni esecutive cui è stato addetto il ricorrente non rientrano non solo tra quelle del livello inferiore suo, ma neppure tra quelle dell’area tecnico amministrativa, come da contratto nazionale del lavoro, incontestamente applicabile ed applicato dalle parti». Ultimo elemento non trascurabile, ad avviso del giudice, l’assoluta immobilità dell’Acsa davanti alle richieste del dipendente di ottenere specifiche misure per di sicurezza e di salvaguardia della salute alla luce dell’ordine di servizio che lo spostava al «controllo visivo dei rifiuti».





Questo Articolo proviene da Casertasette
https://lnx.casertasette.com

L'URL per questa storia è:
https://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=12764