TRASPORTI A CASERTA: OGNI GIORNO UN INFERNO, E LA 'CROCE' DI PENDOLARI
Data: Sabato, 13 ottobre @ 19:11:49 CEST
Argomento: Lettere in Redazione


Riceviamo e pubblichiamo



Chi le scrive è una pendolare che diuturnamente, suo malgrado, è costretta ad utilizzare i servizi , o subire i disservizi, della A.C.M.S. per la tratta Capua – Napoli e viceversa. Come dicevo ogni giorno, in orari differenti, mi reco a Napoli, dove lavoro, e uso per i miei spostamenti la predetta linea sia per evitare di usare la macchina, sia perché a Napoli è praticamente impossibile parcheggiare. Ebbene, nonostante l’assessore alla mobilità della Regione Campania si sforzi tanto, a parole, ad incentivare l’uso dei mezzi pubblici ogni giorno per me, e per tanti altri pendolari che si trovano nella mia stessa situazione, riuscire a raggiungere in tempo il posto di lavoro è diventato più difficile che riuscire ad indovinare un terno al lotto. Tante sono le ore trascorse ogni giorno nell’attesa che l’agognato autobus arrivi (in orario) per poter recarmi al lavoro, ma spesse volte proprio le corse più utili ai pendolari vengono cancellate. Gli autisti a modo loro si giustificano adducendo come motivazione del mancato servizio il fatto che non hanno mezzi disponibili, manca il gasolio , manca personale ed altre motivazioni che non sto ad elencare perché portano sempre allo stesso risultato: la mancanza delle corse. I pendolari pagano regolarmente l’abbonamento (oggi arrivato alla fatidica cifra di 70 Euro) ed a fronte di tale salasso (da pagare in anticipo ad inizio mese), il più delle volte ricevono in cambio solo stress e nervosismo per le mancate corse. Senza contare poi l’aumento dei costi dovuto a: . spese taxi in Napoli per cercare di arrivare in orario al lavoro; . multe in busta paga per ritardi che sono oramai abituali; . spesa extra per le baby sitter che devono trattenersi oltre il tempo stabilito a causa del ritardo con cui le madri lavoratrici ritornano dal lavoro; . maledizioni dei colleghi che non possono smontare se non arriva il cambio. La domanda a questo punto nasce spontanea: perché pagare, ripeto in anticipo, per qualcosa che non ci viene dato o ci viene dato male e con il contagocce? L’unica cosa che funziona bene sono i controllori che giornalmente, in orari diversi, salgono sui pullman e controllano i biglietti e gli abbonamenti. Da questo punto di vista si assiste alla massima efficienza. Mi risulta che la società di trasporto pubblico sopra indicata riceve dalla Regione Campania dei lauti compensi per il servizio che dovrebbe svolgere, ma che svolge nel peggior modo possibile. Ancora una volta si assiste, senza far nulla, a sperpero di denaro pubblico. Mi risulta, anche, che il comune di Santa Maria Capua Vetere paga affinché gli autobus della predettà società attraversino le strade del comune e coprino le varie fermate. Mi chiedo, la Corte dei Conti è a conoscenza di questo fiume di denaro che viene riversato nelle casse della A.C.M..S. a fronte di un servizio quasi inesistente? Mi chiedo, l’assessore ai trasporti della Regione è a conoscenza che i depositi della prefata società sono pieni di mezzi che non vengono utilizzati? Mi chiedo, visto che viene lamentata la mancanza di gasolio per poterli far circolare, c’è qualcuno responsabile del settore rifornimento carburanti che verifica i carichi, gli scariche e le rimanenza del gasolio per accertare la presenza di eventuali anomalie. O si deve ricorrere alla Guardia di Finanza che, mi risulta, essere specializzata anche nel controllo del settore degli oli minerali? Spere che chi di dovere legga questa missiva e si adoperi, nel limite delle sue posibilità, per poter ripristinare un servizio di trasporti che allo stato attuale è da considerarsi degno del terzo mondo. (13 ottobre 2007-19:10)





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