Verrebbe da dire...:'Una scorta per tutti'!. Datela anche alle Iene e a Giulio Golia. La troupe - si è appreso all'indomani dell'intervista all'agricoltore Nicola Schiavone (padre del boss dei Casalesi Francesco detto Sandokan, detenuto al 41 bis da 7 anni) e realizzata nel corso della giornata della legalità a Casal di Principe lo scorso 17 settembre - sarebbe stata seguita da una o due auto di colore scuro da Casale fino a Capodichino, aeroporto di Napoli... Di ieri anche le considerazioni di Franco Roberti della Dda sulla spettacolarizzazione anticamorra
Casal di Principe (Caserta) - (C7) - Per Franco Roberti, coordinatore della direzione distrettuale antimafia di Napoli, la manifestazione dello scorso 17 settembre a Casal di Principe è stata una spettacolarizzazione e Saviano non doveva andarci perchè sotto scorta e obiettivo della camorra. Una considerazione quella di Roberti - con la quale si sono detti in disaccordo sia Libera che lo stesso assessore regionale Gabriele - forse dettata dai fiumi di inchiostro de L'Espresso, che nelle ultime settimane di agosto, aveva già indicato Saviano come un possibile cadavere. Roberti lo aveva sottoscritto vedi qui, parlando di grave pericolo. Ora che Saviano è tornato a Casale (non la sua Casal di Principe, come erroneamente scrive la stessa Repubblica, perchè Saviano è di Caserta dove ha frequentato anche il liceo) e non è successo niente - tranne una protesta verbale alla luce del sole - qualcuno si domanda e vuole sapere se esistono minacce reali o c'è dell'altro. A questo punto è importante quello che ha detto oggi a Il Mattino Lirio Abbate, giornalista dell'Ansa di Palermo al quale, due settimane fa, gli è stata piazzata (veramente, non minacce...) una bomba sotto l’auto. Attentato sventato dalla scorta, minaccia concreta. Dice Lirio Abbate: «Certo, se fossi avvertito che c’è un attentato preparato in un tale luogo contro di me e io ci andassi, sarei un incosciente. Ma non è questo il caso...». (20 settembre 2007-16:08)