EMRGENZA RIFIUTI: DA BERTOLASO A PANSA, MA I RIFIUTI SONO SEMPRE LI'
Data: Giovedì, 20 settembre @ 15:43:11 CEST
Argomento: Ambiente


A Santa Maria Capua Vetere (Caserta), associazione chiede la convocazione di un consiglio ocmunale



SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) - Da quando dell’”emergenza rifiuti” se ne sta occupando il prefetto Pansa, le proteste popolari si sono attenuate e l’attenzione mediatica sulla questione sembra quasi svanita. Eppure la situazione resta drammatica e ben lontana dalla soluzione. Sappiamo tutti infatti che il layout del ciclo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella nostra regione è esistito solo nei comunicati (e nelle promesse) dell’autorità, ed ancor oggi parlare di ”ciclo dei rifiuti” è una presa in giro dei cittadini. Sappiamo tutti che, mentre si invitavano i cittadini a consegnare i diversi tipi di rifiuti selezionati, in differenti sacchetti, nei giorni prestabiliti della settimana, agli incaricati della raccolta a domicilio per il trasporto agli impianti di trattamento, mancavano in effetti proprio i successivi elementi essenziali del ciclo, per l’assoluta e prolungata irresponsabilità dei nostri amministratori ai vari livelli territoriali: mancavano impianti di trattamento dell’umido; mancavano industrie di riciclaggio di vetro, carta, plastica e metalli; mancavano isole ecologiche per la raccolta degli ingombranti. Si era realizzata solo la costruzione dei famigerati impianti di CdR, nei quali si sarebbe dovuto trasformare il secco indifferenziato in combustibile da rifiuti, il cui contenuto energetico è comunque bassissimo, e le cui ceneri dopo la combustione entro “i termovalorizzatori” costituiranno sostanze non ulteriormente degradabili, bensì veri e propri rifiuti tossici; era stata scartata fin dall’inizio ogni altra e più idonea forma di trattamento (come la meccanocompattazione) “del secco indifferenziato”, che alla fine di una corretta selezione dei rifiuti non dovrebbe costituire comunque più del 25% dell’intera massa. Mancavano tra l’altro anche gli stessi termovalorizzatori. E così quello che si pretendeva che la gente differenziasse veniva di fatto messo tutto assieme e portato ai CdR, e, quando questi sono andati in tilt per sovraccarico, ammassato in siti provvisori oggi letteralmente intrisi di detriti e percolato maleodorante, quando non lasciati per settimane o mesi in cumuli giganteschi nelle strade cittadine, per mancata raccolta. Ed ancora oggi nessuno sa cosa fare dei milioni di pallets di CdR già malamente prodotto da impianti ai quali è giunto di tutto, la cui combustione in quei forni pomposamente definiti “termovalorizzatori” rischia di inquinarci di fumi tossici (diossina) oltre ad incrementare la emissione di gas-serra (anidride carbonica ed ossido di carbonio). Ed il paradosso è che cittadini che hanno scrupolosamente fatto la differenziata quando gli è stato chiesto, pagano sia la tassa smaltimento rifiuti secondo tariffe corrispondenti allo smaltimento differenziato, che non viene fatto per mancanza di impianti, sia la multa che grava sulle amministrazioni colpevoli di non eseguire la raccolta differenziata. Ma ancor più preoccupanti sono le notizie circa lo stato generale dell’ambiente e le tremende conseguenze sulla salute delle disgraziate popolazioni residenti in questo territorio! Notizie giornalistiche vaghe e contraddittorie poi ci trasmettono l’eco di iniziative che non si sa bene chi, con quali criteri e per quali interessi sta provvedendo ad assumere per realizzare quelle strutture mancanti che dovrebbero servire a “chiudere il ciclo” e a rimediare all’attuale sfacelo. Vogliamo saperne di più… prima che vengano fatte altre scelte sconsiderate a danno di popolazioni inconsapevoli! Della razionalità tecnica e del senso di responsabilità dei nostri amministratori e dei loro consulenti abbiamo già avuto prova. I cittadini hanno il diritto di sapere tutta la verità su questioni che riguardano caratteristiche ed ubicazione di impianti dal cui funzionamento dipende criticamente la salute collettiva e l’uso delle risorse territoriali. Rinascita Cittadina lancia una raccolta di firme per chiedere la convocazione d’urgenza di un Consiglio Comunale aperto sulla questione dei rifiuti.





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