CAMERA DI COMMERCIO: PER IL NUOVO CONSIGLIO GENERALE RINVIO AL 18/9
Data: Mercoledì, 12 settembre @ 08:45:25 CEST
Argomento: Enti e Comuni




Caserta (di Pietro Falco, dal Corriere del Mezzogiorno del 12 settembre 2007) - La seduta di insediamento del nuovo consiglio generale della Camera di commercio si chiude con un nulla di fatto, ed ancor prima della votazione per l’elezione del presidente: tutto rinviato a martedì prossimo. La proposta di rinvio è stata formulata dal rappresentante degli industriali Antonio Crispino per cercare di superare il conflitto originatosi proprio per stabilire le modalità di voto (palese, come chiedevano i sostenitori del leader dell’Ascom Mario Farina; o segreto, come invece rivendicavano Gustavo Ascione ed i suoi), che stava rischiando di superare il livello di guardia. Ascione l’ha immediatamente accolta ed è stata quindi approvata all’unanimità. All’inizio della seduta, infatti, Gaetano Troiano dell’Ascom-Confcommercio, che presiedeva l’assemblea in qualità di consigliere anziano, aveva evidenziato che la normativa vigente e lo statuto dell’ente non fissano alcun criterio di votazione e che avrebbe dovuto essere quindi il consiglio a deciderlo. E subito dopo il rappresentante della cooperazione, Guido Civitillo, alleato di Farina, aveva presentato una mozione d’ordine per stabilire quello palese. Mozione contrastata con vigore da Ascione, con la motivazione che nell’ente camerale di Terra di Lavoro l’elezione del presidente è sempre avvenuta a scrutinio segreto. La questione, in realtà, non è solo di natura procedurale, ma può avere riverberi imprevedibili sull’esito del voto: perché, almeno sulla carta, Farina – grazie al sostegno dell’alleanza formata da Unione industriali, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani, Confcooperative, Confagricoltura, che insieme controllano 19 dei 32 seggi assegnati – sembrerebbe poter contare su un consenso maggioritario, in grado comunque di garantirgli la vittoria a partire dalla terza votazione nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta (17 consiglieri; mentre nelle prime due è richiesta quella qualificata dei due terzi, ovvero 22, ndr). Ma - a quanto si sussurra - nelle ultime ore le carte in tavola si sarebbero rimescolate non poco, e qualcuno asserisce che il segretario regionale della Confesercenti, Pasquale Giglio sarebbe ormai passato dalla parte di Ascione. Come pure, altre voci denuncerebbero qualche tentennamento nella compagine degli industriali. Anche se ufficialmente – e Giglio lo ha fatto più volte negli ultimi giorni – tutti negano. E’ evidente, però, che la coalizione di Farina teme lo scenario dello scrutinio segreto, nel quale il voto non è controllabile e quindi è impossibile individuare con certezza eventuali defezioni che potrebbero favorire il commissario uscente. Anche per questo il dibattito si è inasprito, con i numerosi interventi che si sono susseguiti a favore di una tesi o nell’altra. Ed il segretario dell’ente, Gennaro Agnone, richiesto di un parere in merito, si è limitato a confermare che quella del voto segreto è soltanto una prassi consolidata. Ha aggiunto, anzi, “giurisprudenziale”, ma è stato rimbeccato dal consigliere Pasquale Russo (Ascom) che gli ha fatto notare che “in proposito non esiste alcuna giurisprudenza”, e che al contrario si annoverano diverse Camere (tra cui Roma e Milano) che eleggono il presidente a scrutinio palese. Sicché dopo una prima interruzione si è arrivati al rinvio.





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