CAMORRA, MUSSOLINI E FASCISMO: GLI ERRORI DE L'ESPRESSO
Data: Martedì, 21 agosto @ 09:11:02 CEST
Argomento: Cronaca


Manero (sito: http://digilander.libero.it/mauronemesio) in una nota ci segnala alcune affrettate affermazioni risportate da L'Espresso nell'ultimo numero. Il titolo è Lusso e monnezza nel regno dei Casalesi.



Una disamina sulla camorra casertana che parte da lontano e che si conclude con una malcelata attestazione di impotenza e rassegnazione. "Contro la mafia delle campagne, in Sicilia - scrive Fittipaldi - Mussolini riuscì a ottenere dei risultati: qui invece anche il regime fallì miseramente. Il fascismo decise di riorganizzare la provincia di Caserta per tentare di controllare la mala imperante: e i comuni di Casal di Principe e San Cipriano, che detenevano già allora il record di reati a sfondo cammorristico, furono sciolti e trasformati in una rinnovata entità. La battezzarono Albanova, in segno di speranza. Tutto inutile. In ottant'anni di repressione i clan hanno solo aumentato il loro potere e la loro forza economica. Di Albanova restano oggi solo il nome della stazione ferrovia e della squadra calcio: quella che fu comprata proprio da Sandokan, il padrino più famoso, e venne poi sequestrata dall'antimafia."

Affermazioni affrettate che non tengono conto delle realtà storica. In primo luogo perchè il regime fascista non riorganizzò la provincia di Caserta, ma la soppresse. In secondo luogo i primi risultati li ottenne non appena si riorganizzò lo stato in modo autoritario, quando la clientela politica non era più necessaria per essere eletti in parlamento e i dati del successo della lotta alla malavita organizzata arrivarono. Li illustrò lo stesso Mussolini nel discorso dell'Ascensione del 1927. Se mai ci fu fallimento non fu certamente nei confronti della legalità quanto piuttosto nei confronti del notabilato locale, che anche con il fascismo continuava ad essere sempre lo stesso e con questo il regime dovette venire ai patti. E' successo che quella trasformazione ideologica e sociale che il fascismo imponeva non riuscì andare alla radice, tanto che nella notte tra 23 ed il 24 luglio del 1943 con la caduta del duce rinacquero immediatamente tutte le illegalità che avevano caratterizzato fino alla Marcia su Roma gli Italiani e con queste rinasceva anche la camorra e la mafia con l'appoggio successivo degli americani che portavano la democrazia. (21 agosto 2007-09:10)





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