CENTRALE TERMOELETTRICA A SPARANISE: SINISTRA ECOLOGISTA CONTRO BASSOLINO
Data: Martedì, 06 gennaio @ 20:14:39 CET
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In un comunicato della Sinistra Ecologista di Caserta, Eugenio Di Santo, firmatario del documento torna sulla questione della centrale di Sparanise bacchettando anche la Regione Campania. Ecco il testo:
Cui prodest? Indubbiamente ai mercanti di elettroni che si muovono sul territorio regionale in questa nuova corsa all’oro, o meglio al kilowattora, facendo il proprio mestiere che consiste nel massimizzare i profitti aziendali. Consentiteci, tuttavia, una chiara indignazione verso quanti hanno il diritto dovere di garantire la sostenibilità generale dei processi produttivi, non solo di tipo economico-aziendale, attraverso la propria azione di governo: le Amministrazioni Locali che con disinvoltura firmano i tanti protocolli d’intesa con le aziende richiedenti e l’Amministrazione Provinciale di Caserta per i tanti acquiescenti silenzi che ad esse accompagna. In sintesi, le motivazioni di un no a questi tipi di impianti. Le Linee guida regionali in materia di produzione di energia elettrica prevedono un taglio max per tali impianti non superiore ai 400 Mwe; inoltre, “per i casi. in cui la potenza installata risulta avere valori maggiori, bisogna fornire valide e motivate argomentazioni”. Quali sono le valide motivazioni fornite per poter realizzare un impianto la cui taglia di 800 Mwe è doppia rispetto a quanto previsto dalle citate linee guida? Discutiamo di un impianto a ciclo combinato che, per dimensioni, per condizioni territoriali e per calcoli economici aziendali, mai si trasformerà in impianto di cogenerazione, intendendo per "cogenerazione" la generazione e l’uso simultaneo in un unico processo di energia termica ed elettrica. Le emissioni previste sonona bella dose in condizioni di perfetta efficienza dell’impianto, senza tener conto dell’abnorme consumo di acqua necessario e della produzione di particolati fini altamente nocivi per l’uomo e abilmente non elencati negli studi presentati, in un’area dove sarebbe più corretto discutere di squilibri che di equilibri dell’ambiente. Sulle false opportunità in termini occupazionali ed in termini di sviluppo di un fantomatico indotto economico conseguente alla localizzazione di siffatti impianti è preferibile stendere un velo pietoso. Una strategia alternativa e sostenibile è possibile! Il Governo si cimenta in un uso strumentale dell’informazione, ad esempio sui presunti e veri black-out e sulle cause effettive degli stessi, competendo, nella forma, con quanti dichiarano che “il miglior modo per combattere il terrorismo consiste anzitutto nello smettere di fare i terroristi”. Produrre energia elettrica con gas importato non vuol dire ridurre la dipendenza ed il deficit, ma semplicemente trasformarla da energia secondaria (elettrica) in energia primaria (gas). Il processo energetico-ambientale va governato in modo responsabile ai diversi livelli istituzionali e con la partecipazione dei cittadini e delle associazioni, riuscendo ad integrare le diverse esigenze sia ambientali che produttive senza presupposti e dati falsati, nel quadro di una svolta politica di modernizzazione ecologica industriale, con uno spostamento sia dei contenuti che degli attori. L’attuale Governo nazionale sembra essere distante anni luce da questa innovazione politica, molti governi locali non sembrano neanche essere interessati ai risvolti più volte manifestati e al ruolo della partecipazione democratica alle scelte. Ci auguriamo di vedere finalmente segnali tangibili ed in grado di andare oltre le dichiarazioni di principio da parte del nostro Governo regionale.





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