CASERTA, DISCARICHE: COMITATO EMERGENZA RIFIUTI LANCIA NUOVO ALLARME SU ACSA CE3
Data: Domenica, 08 luglio @ 11:09:46 CEST
Argomento: Ambiente




Caserta (di Giuseppe Messina Comitato Emergenza Rifiuti) - A Caserta per la discarica Lo Uttaro e per come viene attualmente gestita, dal consorzio pubblico ACSA CE3, ci sono tutti gli elementi di un serio allarme per la salute pubblica. E per decidere di chiudere immediatamente la discarica o, almeno, per affidarne la gestione ad enti competenti come il Genio Militare e l'ENEA. Chi continua a fare finta di non vedere e di non sapere o, addirittura, cerca di occultare le informazioni sulla discarica si sta assumendo responsabilità gravissime, inconcepibili per dei pubblici amministratori o per autorità dello stato. Per giunta la gestione economica dell'ACSA CE3 è in grave deficit e non è stato elaborato alcun piano industriale per il risanamento. Il Comitato Emergenza Rifiuti ha esaminato un bilancio dell'ACSA che provoca altri brividi. A conferma degli aspetti tecnici e sanitari della sconsiderata gestione ci sono le perizie dei dottori Lembo e Santagata, "garanti" per il controllo della discarica, e le foto che sono state distribuite alla stampa. Il Comitato Emergenza Rifiuti, d'intesa con le altre locali associazioni per la difesa dell'ambiente, continuerà a protestare, a raccogliere documentazione, a informare la cittadinanza, a sollecitare interventi delle autorità e della magistratura. Dopo il successo della fiaccolata di ieri sera, venerdì 6 luglio, proseguirà fino a sabato prossimo la "Settimana della legalità No Uttaro". Le varie iniziative in corso e annunciate dal Comitato stanno coinvolgendo sempre più persone. Nonostante i tentativi di minimizzazione da parte dei responsabili del disastro, nonostante la disattenzione e le imprecisioni di parte della stampa. Nella mostra organizzata dal Comitato a largo San Sebastiano per oggi, martedì e venerdì (18.30-21-30) si vedono foto di pecore che pascolano nei pressi dell'immondo "panettone", montagna di rifiuti di fronte alla discarica, e dei suoi rivoli di percolato. Sempre in area lo Uttaro si coltiva mais che non si sa in quali merendine finisca, mentre è ormai certo che il percolato dell'impianto non viene raccolto e scorre perciò, con ogni probabilità, nella sottostante falda d'acqua, avvelenando piante e animali. Per non parlare della cappa di Grande Puzza, proveniente da lo Uttaro, sotto cui vivono interi quartieri di Caserta, San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista. Per i residenti nella provincia di Caserta di recente, già prima della riapertura della discarica, sono stati previsti 4 anni in media di vita in meno rispetto agli anni 80, a causa delle condizioni ambientali. Figuriamoci che succederà a chi abita a poche centinaia di metri da una discarica fuori controllo. Questo il succo della conferenza stampa che ha tenuto stamattina il Comitato Emergenza Rifiuti di Caserta nella sede di Italia Nostra. Hanno parlato per il Comitato Giuseppe Messina, Giovanna Maietta, Antonio Roano. Non era presente il dottor Nicola Santagata, membro del "Comitato dei garanti" per i controlli sulla discarica dalle cui perizie sono partiti gli ultimi allarmi. Lui e il dottor Giuseppe Lembo, l'altro "garante" per i comitati ambientalisti, con una comunicazione ufficiale hanno fatto sapere che «non ritengono opportuno partecipare alla conferenza in oggetto». Nel corso di una riunione svoltasi ieri in Prefettura è stato loro richiesto, dagli altri "garanti, di adattarsi a «un percorso di collaborazione per assicurare una perfetta gestione della discarica». In pratica qualunque cosa dovessero ancora scoprire sarebbe meglio se restassero zitti e riferissero solo al sempre più complicato apparato politico-burocratico in cui si sta cercando di trasformare il "Comitato dei garanti". Da pochi giorni di questo organismo sono entrati a far parte i sindaci di San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista. Anche loro, come il presidente della Provincia De Franciscis e il sindaco di Caserta Petteruti, già nella squadra, appaiono personalmente privi delle competenze tecniche per risultare controllori attendibili, al contrario di Santagata e Lembo che hanno qualifiche tecniche. (8 luglio 2007-11:10)

Le proposte del Comitato Emergenza Rifiuti

LE PROPOSTE DEL COMITATO EMERGENZA RIFIUTI PER ASSICURARE TRASPARENZA NELLA GESTIONE DELLA CRISI AMBIENTALE IN PROVINCIA DI CASERTA

Considerato che sono venute meno le condizioni di cui all'art.3 comma 2 della Legge n3.290 del 06/12/2006 che testualmente recita " Fino all'individuazione dell'affidatario per lo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, il Commissario delegato, con le necessarie garanzie ambientali e sanitarie, individua in termini di somma urgenza, fatta salva la normativa antimafia, anche mediante affidamenti diretti a soggetti diversi dalle attuali società affidatarie del servizio, garantendo in ogni caso l'affidabilità di tali soggetti in ordine alla regolare ed efficace gestione del servizio, le soluzioni ottimali per lo smaltimento dei rifiuti e per l'eventuale smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione dei rifiuti della regione nelle cave dismesse, abbandonate o già poste sotto sequestro con provvedimento dell'autorità giudiziaria, previa revoca del provvedimento di sequestro da parte della medesima autorità, anche al fine della loro ricomposizione morfologica" il Comitato Emergenza Rifiuti, oltre a quanto già proposto al consiglio comunale di Caserta, alla Provincia e al Commissario di governo per l'emergenza rifiuti che qui sono in toto riprese si propone: 1) L'immediato affidamento della gestione della discarica illegale di Lo Uttaro al Genio Militare con l'ausilio dell'ENEA e/o di altro organo tecnico dello Stato per le situazioni di autentico allarme sanitario e ambientale scaturito dalle ispezioni del Comitato dei Garanti, senza che le autorità preposte o lo stesso Consorzio abbiano preso i dovuti provvedimenti in situazioni simili; 2) Per evidente conflitto di interessi dimissioni del vice prefetto Provolo da vice commissario del Consorzio Acsa CE3 o sua astensione ad ogni incontro della prefettura con qualunque soggetto pubblico, istituzionale o privato per situazioni attinenti la cosiddetta emergenza rifiuti o per situazioni inerenti al settore dei rifiuti; 3) Sul controllo della gestione della discarica illegale di Lo Uttaro sostituzione dei sindaci di Caserta, S.Nicola, S.Marco, Maddaloni e Provincia con tecnici indicati dagli stessi amministratori la cui competenza in materia di gestione di discariche sia universalmente riconosciuta. Ciò se non si vuol far passare la nomina nel comitato dei garanti, quale volontà di un controllo politico della discarica illegale e mettere il bavaglio al lavoro del dr. Santagata e del dr. Lembo; 4) Vista la proposta di bilancio del Consorzio Acsa CE3 chiuso al 31 dicembre 2006 e non ancora approvato nonostante siano abbondantemente già scaduti i termini di legge per l'approvazione, considerata la gravità dei fatti contabili e amministrativi rilevati dal Collegio Sindacale con verbale del 15 giugno u.s. si propone: - la trasmissione degli atti contabili, amministrativi e di bilancio alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica per individuare e punire i responsabili che hanno generato un autentico disastro economico e finanziario nonché di credibilità nelle istituzioni pubbliche in appena due mandati; - per la mancanza assoluta di qualunque progetto industriale del Consorzio (si pensa di superare la crisi finanziaria con la gestione della discarica illegale di Lo Uttaro) per superare l'attuale crisi economica-finanziaria e morale gli amministratori propongono di fatto la ricapitalizzazione dell'azienda senza altra proposta che avrebbe come risultato inevitabile quello di consolidare una gestione parassitaria (con i denari dei cittadini) che genera ogni mese perdite per circa un miliardo delle vecchie lire. Tutto ciò induce a ritenere che potrebbe esistere una volontà (anche inconsapevole) di affossare la struttura pubblica a vantaggio quindi del privato e di tutto quello che significa in Campania in questo settore. Per tali motivazioni chiediamo: a) le dimissioni immediate e irrevocabili del commissario e del vice commissario De Franciscis e Provolo e la loro sostituzione con tecnici esperti, universalmente riconosciuti per capacità e competenza; b) il licenziamento in tronco del direttore generale, ing. Limatola, per manifesta incapacità; c) l'invito a tutti i sindaci del consorzio a considerare la non approvazione del bilancio fino a quando non sarà presentato da un organo amministrativo e tecnico affidabile un progetto industriale credibile e di medio periodo.





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