TRIBUNALE DEL MALATO: L'ASSENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE VIOLA LIBERTA'
Data: Sabato, 03 gennaio @ 15:33:52 CET
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In una nota a firma del responsabile del Tribunale per i Diritti del Malato di Caserta si torna a parlare dell'assenza in città delle barriere architettoniche: durante l’ultima campagna elettorale - recita la nota - la città di Caserta venne tappezzata di manifesti dove campeggiava la scritta “Ora Caserta può”. Quei manifesti dovevano pubblicizzare l’arrivo nelle casse comunali di alcuni fondi europei, ma in realtà servirono a fare campagna elettorale per i politici che si candidavano a “governare” Caserta per un altro mandato. Cosa hanno fatto gli amministratori della città, con quei fondi o con altri, in questi anni è sotto gli occhi di tutti. Circa gli interventi che si sarebbero potuti realizzare in città si potrebbe stilare un elenco tanto lungo che non basterebbero le pagine di un voluminoso libro. Una città che era e resta agli ultimi posti delle graduatorie per la qualità della vita. E come potrebbe essere altrimenti? È vivibile una città dove si realizza un orrendo parcheggio sotto il monumento ai caduti e lo si rende agibile prima ancora di essere terminato? Un parcheggio dove spesso non funzionano gli ascensori e dove i disabili o le mamme con i loro piccoli in carrozzina devono fare i salti mortali per uscire, è degno di una città che si vuole civile? Penso proprio di no! E quando i cittadini saranno riusciti a guadagnare l’uscita, superando barriere, pozzanghere d’acqua e scale scivolose, per attraversare la strada e dirigersi sul centrale e trafficato corso Trieste, dovranno raccomandarsi l’anima perché rischiano di essere investiti dalle auto che percorrono via Unità d’Italia. E questo semplicemente perché manca in prossimità del passaggio pedonale un semplice dispositivo semaforico pedonale che fermi il traffico al passaggio dei pedoni che dal parcheggio devono attraversare la strada. Ma il percorso ad ostacoli, soprattutto per le persone con disabilità o per le mamme o papà che portano i loro piccoli in carrozzina, non finisce qui. Infatti, una volta che sono riusciti a raggiungere l’intasato corso Trieste, si dovranno cimentare in un complicato “sali e scendi” dai marciapiedi ogni volta che raggiungono uno degli incroci di corso Trieste a causa dell’assenza di scivoli. È civile e solidale una città che sceglie di non abbattere le barriere architettoniche? Le barriere architettoniche che impediscono la mobilità sia dei disabili sia di quanti anche momentaneamente hanno difficoltà motorie sono un segno di grande inciviltà. Abolire le barriere architettoniche è invece segno concreto di civiltà e di libertà, al di là della retorica sulla disabilità: quello delle barriere è un problema che ci riguarda tutti come cittadini, sia abili che disabili. Abbiamo fatto l’esempio delle barriere del corso Trieste, ma in questa città quante piccole barriere, come i due piccoli scalini che impediscono l'accesso ad un ufficio, l'ingresso ad una scuola, l’ingresso ad un negozio diventano un muro insormontabile? Si tratta in prevalenza dell'accessibilità in luoghi pubblici e di barriere presenti in palazzi di recente costruzione, cioè dopo l'entrata in vigore delle normative a tutela dei disabili. E se in questa città qualche persona con disabilità volesse prendere un autobus? I cittadini di Caserta comprendono che le barriere architettoniche sono un problema di tutti, per questo avrebbero preferito qualche siepe di cactus in meno agli incroci e più barriere architettoniche abbattute.





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