DROGA A SANTA MARIA C.V.: CONDANNATI DUE VIGILI URBANI
Data: Venerdì, 08 giugno @ 21:29:35 CEST
Argomento: Giudiziaria




SANTA MARIA CAPUA VETERE. Avrebbero acquistato un «quantitativo imprecisato» di sostanza stupefacente dal numero uno degli spacciatori sammaritani (già detenuto per fatti analoghi) presentandosi presso la sua abitazione addirittura con l’auto di servizio (una Skoda bianca e blu) della polizia municipale di Santa Maria Capua Vetere. Due vigili urbani dell’aliquota Polizia Giudiziaria del corpo municipale, Gaetano Pagano e Giovanni De Blasio, sono stati condannati a 4 anni e nove mesi dal giudice monocratico Carlo Modestino del tribunale sammaritano. Con lo stesso verdetto, emesso dopo circa quattro ore di camera di consiglio, il giudice ha condannato alla stessa pena anche un terzo imputato, Pasquale Fava, difeso dall’avvocato Mauro Iodice, per il quale il pubblico ministero Alessandro D’Alessio aveva chiesto otto anni. Per i due vigili, che beneficeranno dell’indulto, la pubblica accusa aveva invece chiesto quattro anni di reclusione. L’inchiesta riguardava altri imputati (alcuni dei quali già condannati con rito abbreviato e in un caso prosciolti) accusati a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e finiti nella rete dei carabinieri (ad eccezione dei vigili). Oltre a Giuseppe Pimpinella, nuova ed affermata leva del «cartello» sammaritano che opera all’ombra dell’Anfiteatro, furono coinvolti Cristian Buonpane, Antonio Cristillo e Salvatore Laiso, di Aversa, accusato di detenzione e porto abusivo di arma. I due vigili, secondo l’accusa, «pur obbligati, nella loro qualità, ad impedire la commissione di reati da parte di altri, consentivano al Pimpinella di protrarre la commissione dei reati che avrebbero dovuto impedire». I carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, agli ordini del capitano Carmine Rosciano, con l’ausilio di videoriprese documentarono «uno scambio del tutto simile a quello che ha coinvolto altri acquirenti di sostanza stupefacente sentiti nel corso delle indagini». Per le due divise il gip rigettò la richiesta d’arresto formulata dal pm. Decine e decine di assuntori giovani e meno giovani, molti non identificati, appartenenti anche a buone famiglie della città del foro e paesi limitrofi. Nel processo sono stati impegnati anche gli avvocati Giuseppe Stellato e Claudio Sgambato. (8 giugno 2007-21:30)





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