*NEGAZIONISMO, C'E' ANCHE QUELLO DI SINISTRA: INTERVISTA AD ANTONIO MOSCATO*
Data: Giovedì, 31 maggio @ 06:46:02 CEST
Argomento: Cultura




Giovanna Canzano

intervista

Antonio Moscato

BATTERSI ANCHE PER LO STUPIDO NEGAZIONISMO DI SINISTRA

La libertà di espressione e libertà pensiero non è un argomento che preoccupa solo gli studiosi del negazionismo o studiosi che non vogliono seguire la strada tracciata da altri, ma preoccupa anche chi è schierato politicamente a sinistra.
Abbiamo voluto sentire anche il professore Antonio Moscato che ci dice ‘Io comunque, da comunista, mi batto anche contro lo stupido negazionismo di settori sedicenti di sinistra sulle foibe, e ancor più sulla tremenda dimensione della repressione staliniana, ecc.’.


CANZANO - Cosa pensa della possibilità che venga approvato il disegno di legge Mastella?

MOSCATO - Prima di tutto, devo dire che sono contrario a qualsiasi condanna per reati di opinione. Io comunista critico (o se si preferisce, per semplificare, “trotskista”, anche se non mi sono mai definito tale) ho denunciato a Cuba non solo le attuali condanne ai dissidenti, ma anche quella del 1968 a Anibal Escalante, che cercava di mettere insieme una rete di antiguevaristi, e definiva Guevara un trotskista che per fortuna se n’era andato via da Cuba…

CANZANO - I nostri intellettuali hanno la libertà di esprimersi?

MOSCATO - Non ce l’hanno, ma non c’entrano le leggi, c’entra l’opportunismo, l’abitudine a non contrastare chi detiene il potere (nell’accademia, nelle case editrici, nelle redazioni dei giornali, anche di sinistra). Ci sono eccezioni, rare, ma l’autocensura funziona molto efficacemente e rende inutile la censura vera e propria. E se qualcuno fa eccezione, viene punito con anni di silenzio (si pensi all’inchiesta di Oliviero Beha sulla partita con il Camerun truccata).

CANZANO - I suoi studi di ebraismo le hanno fatto mai dubitare sulla veridicità dell’olocausto?

MOSCATO - Non sono uno studioso dell’ebraismo in senso stretto, anche se ho letto moltissimo sull’ebraismo. Sono uno storico dell’età contemporanea. Ateo fin da giovanissimo, ho letto con impegno l’antico testamento (ma anche il Corano) e molti studi sull’antichità ebraica (a partire dall’opera monumentale di Shlomo Baron). Ma che c’entra con lo sterminio degli ebrei? È una vicenda del nostro tempo, non eccezionale purtroppo: a parte rom e sinti, e moltissimi slavi, vittime anch’essi del nazismo, sono stati sterminati in quanto popolo armeni, e soprattutto molte popolazioni africane (ad esempio gli abitanti dell’attuale Namibia nei primi anni del Novecento. È una vicenda che è folle negare, o illudersi di ridimensionare riducendo il numero delle vittime (anche se fossero state molto meno, sarebbe stato non meno orribile). Altra cosa che ci sia stata una utilizzazione politica dell’Olocausto (ma a me dà fastidio questo nome che ha una valenza religiosa) da parte del gruppo dirigente di Israele. Lo ha denunciato anche Anna Harendt al momento del processo Eischmann.

CANZANO - In Italia uno studioso del negazionismo ebraico (?), potrebbe subire una tale condanna?

MOSCATO - Potrebbe esserci, perché il nostro è un paese in cui la faziosità dilaga. Penso alla facilità con cui elementari constatazioni sul ruolo dell’Italia in Iraq vengono presentate come complicità con i terroristi, penso al grottesco intervento coercitivo in Francia nei confronti dei simboli religiosi islamici guardato con simpatia da molti incredibili ma autorevoli personaggi. Dico “islamici” anche se si finge che sia contro tutti gli altri simboli: e allora perché non vietare alle suore di comparire in pubblico?. Io detesto ogni ostentazione di simboli, e ogni mascherata (mi sono rifiutato di indossare nelle sedute di laurea la toga, che in realtà è una tonaca della controriforma) ma non concepisco che si vieti ad altri di vestirsi come vuole.
Io comunque, da comunista, mi batto anche contro lo stupido negazionismo di settori sedicenti di sinistra sulle foibe, e ancor più sulla tremenda dimensione della repressione staliniana, ecc.





Biografia di Antonio Moscato

Antonio Moscato è nato a Roma nel 1938. Ha iniziato gli studi universitari sotto la guida di Ambrogio Donini a Roma, e poi di Vittorio Lanternari, di cui è stato assistente presso l’università di Bari. Insegna Storia del Movimento operaio e Storia contemporanea presso l’università di Lecce, dove ha insegnato anche per anni Storia e istituzioni dei paesi afroasiatici. La provenienza dagli studi storico-religiosi ha lasciato alcune tracce: tra i suoi libri infatti vanno segnalati Sionismo e questione ebraica (Roma 1983) Chiesa, partito e masse nella crisi polacca (1939-1981), Bari, 1988, e Libano e dintorni. Integralismo islamico ed altri integralismi (Roma, 1990), che affrontano alcuni problemi scottanti del nostro tempo alla luce di un indagine materialista della storia, ma anche di una conoscenza specifica dell’intreccio tra religione e politica.
La maggior parte dei suoi libri sono dedicati tuttavia a quello che si autodefiniva il “socialismo reale” e alla sua crisi: tra gli altri segnaliamo La ferita di Praga (Roma 1988); Gorbaciov. Le ambiguità della perestrojka (Roma 1990); Intellettuali e potere in URSS (1917-1991). Bilancio di una crisi, Lecce, 1995. Nell’ultimo decennio ha lavorato soprattutto sulla “variante cubana” del modello sovietico, con molti saggi e due libri: Che Guevara. Storia e leggenda (Verona 1996, tradotto anche a Cuba e Praga) e Breve storia di Cuba (Roma 1996).

Libri in ordine cronologico

1. Rivolta religiosa nelle campagne (con M.N. Pierini), Samonà e Savelli, Roma, 1965 (esaurito).
2. Davide Lazzaretti, il messia dell’Amiata. L’ultima delle “eresie” popolari, agli albori del movimento operaio e contadino, Savelli, 1978 (esaurito).
3. La “terza via” dell’Austromarxismo. Introduzione e note a un saggio di Roman Rosdolsky, Socialdemocrazia e tattica rivoluzionaria, Celuc, Milano, 1979.
4. Sionismo e questione ebraica (con J. Taut e M. Warshawski), Sapere 2000, Roma, 1983. (esaurito, seconda edizione 1991 esaurita).
5. Sinistra e potere. L’esperienza italiana 1944-1981, Sapere 2000, Roma, 1983.
6. Israele senza confini (a cura di A. M.), Sapere 2000, Roma, 1984 (esaurito).
7. Intellettuali e potere in URSS (1917-1956), Milella, Lecce, 1986 (esaurito).
8. Hungaricus 1956 (edizione bilingue con introduzione e cura di A. M., introduzione all’edizione ungherese di Miklos Molnar), Sapere 2000, Roma, 1986.
9. Chiesa, partito e masse nella crisi polacca (1939-1981), Lacaita, Manduria-Bari, 1988.
10. La ferita di Praga (a cura di A.M., pref. di Jiri Pelikan), Edizioni Associate, Roma, 1988. Contiene un ampio saggio introduttivo e una lunga crolologia ragionata di A. M., oltre che documenti di Dubcek, Uhl, ecc.
11. Gorbaciov e la crisi del socialismo reale (a cura di A. M.), Nuove edizioni internazionali, Milano, 1988. Contiene vari saggi di A. M., di Ernest Mandel e di vari autori sovietici.
12. Gorbaciov. L’ambiguità della perestrojka, erre emme, Roma, 1990.
13. Israele, Palestina e la guerra del Golfo, Sapere 2000, Roma, 1991 (esaurito).
14. Libano e dintorni. Integralismo islamico e altri integralismi, Sapere 2000, Roma, 1993.
15. Che Guevara, Il Calendario del popolo-Teti, Milano, 1984 (25.000 copie vendute)
16. Intellettuali e potere in URSS (1917-1991). Bilancio di una crisi,(seconda edizione ampliata), Milella, Lecce, 1995. E’ stato tradotto anche a Cuba, e diffuso in dischetto in diverse università.
17. Che Guevara, Storia e leggenda, (seconda edizione ampliata), Demetra-Giunti, Verona, 1996 (30.000 copie vendute). Di questa edizione è uscita nel 1997 una traduzione ceca presso la Orego di Praga, con un capitolo di aggiornamento sui rapporti tra Guevara e la Cecoslovacchia, e alcuni cenni autobiografici). E’ stato tradotto anche a Cuba, e diffuso in dischetto in diverse università.
18. Breve storia di Cuba. Le ragioni di una resistenza, Data News, Roma, 1996.
19. Introduzione e cura di Andrés Nin, Terra e Libertà. Scritti sulla rivoluzione spagnola, erre emme, Roma, 1996.
20. Il filo spezzato. Appunti per una storia del movimento operaio, Adriatica, Lecce, 1996.
21. Introduzione a Guevara: gli altri diari di Bolivia, Roberto Massari edit., Roma, 1998 (l’Introduzione è quasi un libro a sé, di cento pagine).
22. Guida storico-politica di Cuba, Data News, Roma, 1998.
23. Il “capitalismo reale. Origini e storia. Teti, Milano, 1999.
24. L’Italia nei Balcani. Storia e attualità, Piero Manni, Lecce, 1999.
25. Cento... e uno anni di Fiat, prefazione di Claudio Sabattini, Massari, Roma-Bolsena, 2000.
26. Che Guevara e i paesi dell’Est, (cura e diversi saggi), Quaderni della Fondazione Ernesto Che Guevara, n. 4, Massari, Roma-Bolsena, 2001 (di 400 pag.)
27. Israele sull’orlo dell’abisso (con Cinzia Nachira), Sapere 2000, Roma, 2002.
28. Tempeste sull’Iraq, Massari editore, Bolsena, 2003.
29. Breve storia di Cuba, seconda edizione molto ampliata, Data News, Roma, 2004 (anch’essa esaurita). È in corso di stampa una terza edizione, ulteriormente ampliata.
30. Guevara sconosciuto (uscirà a maggio presso le edizioni Alegre di Roma).

Ha pubblicato saggi in molte riviste italiane, europee e latinoamericane, e collabora abitualmente a diversi quotidiani.

Giovanna Canzano
338.3275925
giovanna.canzano@email.it






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