PUZZE 'MADE IN CASERTA': A SANTA MARIA IL CDR, A SAN NICOLA LO UTTARO
Data: Domenica, 27 maggio @ 17:54:26 CEST
Argomento: Ambiente


La mia stanza è una piccola Uttaro, racconto-testimonianza di un residente nel triangolo della 'Munnezza'. E viene in mente l'immagine (a fianco) di chi per anni ha permesso ciò con l'aiuto di quelli che lo hanno votato e sostenuto. A Berlusconi, pubblicamente, qualche rappresentante del popolo gli ha urlato 'buffone', gli ha tirato contro cavalletti per macchine fotografiche, la magistratura lo ha plurindagato. A uno, invece, che è la causa dell'emergenza immondizia, si chiedono appena le sue dimissioni. Ma dov'è è finita l'esposizione al pubblico ludibrio? Il popolo non insorge più come una volta...



Caserta (di Giulio Finotti) - Sono appena rientrato a casa. La mia camera è una piccola Uttaro. Una puzza infernale cui non si può sfuggire. Scrivo queste righe come testimonianza e mi verrebbe da dire "resistenza civile", perchè l'unica cosa che posso fare è scrivere. Girando per San Nicola la Strada, tornando a casa, ho avuto una sensazione, una suggestione; m'è parso chiaro come questa cittadina sia stata sacrificata dal Presidente della Provincia e dagli amministratori con la scelta dell'individuazione della discarica. Una scelta che posiziona la discarica su un territorio di Caserta che in realtà non è Caserta, che non ha nulla a che vedere con Caserta, se non con quella via Acquaviva, e viale Lincoln ghetti di una popolazione figlia di un dio minore. La sensazione è quella che questo paese sia stato depredato, lasciato in balia di se stesso, lasciato morire lentamente. La puzza infestante che c'è ovunque, e ripeto ovunque, ricorda davvero scenari manzoniani di peste, colera, morti, appestati e lazzaretti. Cose lette solo sui libri, ma che ritornano subito alla mente respirando questo schifo che ci attanaglia. Il Presidente della Provincia ed il Sindaco, così come consiglieri ed assessori vengano a fare un giro a San Nicola la strada, di sera o di mattina presto, così capiranno di cosa stiamo parlando. Provo una sensazione di sconforto, e mi sembra davvero di appartenere ad una parte di città sacrificata, ripeto sacrificata sull'altare della risoluzione dell'emergenza rifiuti che sappiamo non finirà certo qui. Siamo solo ai primi giorni del caldo estivo, e restare con le finestre chiuse è impossibile. Aprirle del resto significa contorcere il viso in una smorfia di disgusto per i miasmi che entrano ad appestare casa. Credo che gli amministratori di San Nicola non potranno restare in silenzio di fronte a tutto questo. La situazione è davvero drammatica. Non posso credere che nessuno dirà niente. Se anche gli amministratori sannicolesi abitano a San Nicola non potranno non reagire con sdegno e determinazione a quello che sta accadendo. Non ho parole, non so che dire. Semplicemente tornando a casa ho sentito una puzza infernale ovunque, un fetore forte, come quando si è vicino i camion che la trasportano quella spazzatura. Non è tollerabile che una popolazione sia tenuta in queste condizioni. Davvero non è tollerabile. Non so questa notte come dormirò. La scelta è tra tenere aperta o chiusa la finestra. In ogni caso la sento come una violazione dei miei diritti di cittadino della Repubblica italiana, i cui amministratori, in questo momento non mi stanno garantendo i diritti minimi, e fondamentali di cittadinanza. (27 maggio 2007-17.42)





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