TURISMO, MARE ITALIANO? IN SALUTE: MA A CASERTA INQUINATO PER CIRCA IL 70%
Data: Sabato, 26 maggio @ 00:28:54 CEST
Argomento: Ambiente




Un mare italiano sempre piu' in salute che offre ben 4.941,4 chilometri di coste balneabili su un totale di 7.375 chilometri, pari al 91,3% del totale dei litorali. E' questo il dato piu' importante dell'annuale rapporto sulle acque di balneazione italiane presentato oggi dal Ministero della Salute. Un risultato importante soprattutto se confrontato con la situazione degli Anni '80 quando oltre un terzo delle coste italiane non risultava accessibile ai bagnanti perche' inquinato. I dati si riferiscono alle analisi del 2006 con l'aggiunta di due prelievi consecutivi relativi al 2007 e risultati, anche questi, favorevoli. Tra le regioni il palmares del mare piu' pulito va al Friuli con il 100% delle acque balneabili. Segue il Molise (98,1%), la Toscana (98%), la Liguria (97,6%), la Basilicata e l'Emilia Romagna (97,3%), le Marche (93,2%), la Sardegna (93,1%), la Puglia (92,6%), la Sicilia (92,2%), l'Abruzzo (91,1%), la Calabria (89,9%), il Veneto (89,2%), la Campania (80,1%) e il Lazio con il 79%. Le province con la maggiore percentuale di costa balneabile sono Lucca, Potenza, Ferrara, Udine, Gorizia e Trieste con una percentuale del 100%. Seguono Livorno (99,4%), Raguza e La spezia (99,3%), Taranto (99,1%). Le Province con la percentuale piu' elevata di costa inquinata sono Caserta (67,1%), Roma (44,7%), Palermo (21,6%), Bari (19,9%). Complessivamente il quadro nazionale appare molto rassicurante anche se si nota un lieve aumento (+1,15%) della costa non balneabile rispetto all'anno scorso. Proprio in questi giorni il Consiglio superiore della Sanita' ha approvato le linee guida nazionali per la difesa dall'inquinamento delle coste dalle alghe, in particolare la 'ostreoxis ovata' che l'anno scorso ha infestato le coste genovesi e palermitane. Il Ministero della Salute gia' dallo scorso anno ha istituto un gruppo di lavoro formato da esperti di vari istituti di ricerca al fine di individuare le modalita' di intervento per costruire un modello condiviso tra le amministrazioni centrali, quelle locali ed i principali enti ed istituti scientifici che operano nel campo. (26 MAGGIO 2007-00:27)





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