GUERRE MEDIATICHE: GIORNALISTI DENUNCIANO SINDACO PIGNATARO MAGGIORE
Data: Venerdì, 25 maggio @ 18:48:29 CEST
Argomento: Giornali e Giornalisti




CASERTA - I giornalisti Carlo Pascarella e Davide De Stavola questa mattina hanno presentato una denuncia querela nei confronti del sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca, di Pietro Ricciardi, direttore editoriale del sito comunedipignataro.it e di Giulio Finotti, proprietario del sito finotti.info. La denuncia è stata presentata alla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile presso la questura di Caserta per difamazione, violenza privata e minaccia aggravata e si riferisce alla videointervista dai contenuti minatori e diffamatori (secondo i giornalisti) rilasciata dal primo cittadino e pubblicata dai due portali in questione. Di seguito si riporta il testo integrale delle querele presentate dai giornalisti.

DENUNCIA QUERELA DI CARLO PASCARELLA

Oggetto: verbale di denuncia-querela sporta da:

Pascarella Carlo, nato a Caserta il 28.02.1974, ivi residente alla via Mulini Militari n. 66, rec. tel. 0823/304557, giornalista professionista e capo servizio della cronaca nera del quotidiano “Il Giornale di Caserta”.------------------------------------------------


L’anno 2007. addì 25 del mese di maggio, alle ore 14.00 negli Uffici della Squadra Mobile della Questura di Caserta.--------------------------------------------------------------------------------- Innanzi al sottoscritto Ufficiale di P.G., Ispettore Capo Donato Cioffi in servizio all’intestato ufficio è presente il soprascritto Pascarella Carlo che, per ogni effetto di Legge, espone quanto segue:------------------------------------------------------------------------------------------------
“Premesso che sono giornalista professionista dal 9 febbraio 1999 e che sono sempre stato impegnato nel campo della cronaca nera avendo lavorato per varie e prestigiose testate quotidiane ed essendo adesso responsabile dello stesso settore per il “Giornale di Caserta”; premesso che ho fatto della battaglia anticamorra una delle mie ragioni professionali, riportando nella mia carriera servizi giornalistici riguardanti gli arresti e le inchieste relative a famigerati boss della camorra casertana e napoletana; premesso che sette anni fa, per tale attività pericolosa, ho subito pesanti minacce, attualmente oggetto di una inchiesta della D.D.A. di Napoli da parte delle attuali primule rosse del clan dei Casalesi, Michele Zagaria e Antonio Iovine, i quali, attraverso telefonata minatoria, mi raggiunsero e mi intimidirono sull’utenza del “Corriere di Caserta” dove all’epoca prestavo servizio lavorativo; premesso che per queste minacce ho beneficiato per motivi precauzionali della vigilanza saltuaria della Squadra Mobile di Caserta per anni uno, all’epoca, di notte soprattutto, davanti al mio vecchio domicilio di via S. Francesco di Assisi ad Ercole di Caserta; premesso che tuttora sono impegnato sullo stesso fronte anticamorra con la stessa tenacia di prima; premesso quanto sopra mi trovo costretto in tale sede a riferire fatti e circostanze che mi portano a denunziare penalmente i seguenti soggetti: l’attuale sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, nonché consigliere provinciale di AN; il cronista - che mi risulta che non sia neppure iscritto all’Ordine dei giornalisti - Pietro Ricciardi, di Pignataro Maggiore (residente in piazza Gramsci), direttore editoriale del giornale on line www.comunedipignataro.it; il giornalista Giulio Finotti, proprietario del portale www.finotti.info.--------------------------------------------------------------------------------------------- In questo contesto, per maggiore precisione, intendo differenziare le motivazioni per ciascuno dei denunciati in quanto sono posizioni differenti e voglio iniziare dal caso che riguarda Giorgio Magliocca. Giovano alcune premesse in tal senso:------------------------------------------ il sottoscritto, il collega che si occupa per il Giornale di Caserta del territorio di Pignataro Maggiore Davide De Stavola e il collega professionista Vincenzo Palmesano, sul Giornale di Caserta abbiamo iniziato un’inchiesta giornalistica che si è fedelmente attenuta al diritto di cronaca sancito dalla Costituzione e dal Codice Nazionale dei Giornalisti, riportando semplicemente e fedelmente dichiarazioni pubbliche di esponenti politici, magistrati ed altre persone impegnate nelle istituzioni su due argomenti fondamentali, sollevati a Pignataro Maggiore più volte dal capogruppo dell’opposizione, Raimondo Cuccaro dei DS e dai suoi compagni di coalizione: il primo argomento riguarda una presunta cena del sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliozza, avvenuta alla vigilia delle elezioni amministrative di Pignataro del 2002 con Raffaele Lubrano (oggi defunto a seguito di attentato omicidiario avvenuto nel 2002 e figlio del boss Vincenzo Lubrano condannato all’ergastolo per l’omicidio di Francesco Imposimato), una cena, secondo Cuccaro dell’opposizione, che sarebbe avvenuta nel ristorante sito in Triflisco-Bellona denominato “Ebla” (la presentazione della denuncia su questa cena è stata resa nota durante due recenti sedute di Consiglio Comunale e presentata anche presso i Carabinieri di Pignataro Maggiore, per quanto è a mia conoscenza, proprio da Raimondo Cuccaro); il secondo argomento trattato nei servizi giornalistici ha riguardato invece un presunto accordo pre-elettorale avvenuto alla vigilia delle elezioni amministrative del 2006 tra il sindaco Giorgio Magliocca e Giuseppe Valente, ex presidente del consorzio dei rifiuti CE 4, di recente arrestato per truffa aggravata e tuttora detenuto ai domiciliari; ci tengo a precisare che questi due argomenti sono stati trattati dal mio giornale e quindi dai cronisti su citati esercitando esclusivamente il diritto di cronaca. Ci siamo limitati a pubblicare le dichiarazioni in pubblico di Raimondo Cuccaro dell’opposizione, abbiamo ascoltato personaggi pubblici sulla vicenda come è nostro diritto e posso citare autorevoli soggetti istituzionali, quali Giuseppe Lumia, attuale membro della commissione Parlamentare Antimafia, l’ex giudice Ferdinando Imposimato ed altri, che hanno risposto alle mie e alle domande dei mie colleghi. Tutti hanno pubblicamente dichiarato che qualora la cena con i boss da parte del sindaco Magliocca fosse avvenuta realmente, sarebbe gravissimo e che comunque sarà fatta luce su questa vicenda, ancorché tutta da dimostrare. Io e gli altri miei colleghi non siano andati oltre le righe, come deontologia professionale prevede e se abbiamo aggiunto dei commenti non sono stati altroché il frutto del diritto di un giornalista di esercitare anche il diritto di critica politica. Dopo l’inizio dell’inchiesta da parte del Giornale di Caserta, le pressioni subite dal sottoscritto e dagli altri miei colleghi affinché tacessimo sulle vicende su citate sono state incessanti ma questo non ci ha fermati. Per fortuna le istituzioni si sono mosse e attraverso una interrogazione parlamentare l’illustrissimo senatore Giovanni Russo Spena ha chiesto al Ministro dell’Interno Giuliano Amato di intervenire sulla vicenda e valutare se ci siano i presupposti per inviare una commissione di accesso al comune di Pignataro Maggiore. Tra l’altro, il giorno mercoledì 23 maggio, il sottoscritto ha presentato al Vice Questore Aggiunto della Questura di Caserta, Arturo Compagnone, su sua sollecitazione, tutti i servizi giornalistici pubblicati sulle vicende e anche tutte le denuncie presentate dall’opposizione consiliare contro Magliocca, in mio possesso. Ho consegnato questi documenti in quanto mi è stato riferito dal dott. Compagnone che urgeva da parte della Questura una risposta al Ministero dell’Interno sull’interrogazione di Giovanni Russo Spena.------------------------------- Sono stato pesantemente minacciato, ricattato ed intimidito pubblicamente, attraverso due siti Internet, www.comunedipignataro.it e www.finotti.info, dal sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca che ha rilasciato una video intervista nel corso della quale, mi si consenta di dire, usando lo stesso metodo del capo di Al Qaeda Bin Laden, nel voler rispondere a tutte le accuse che gli sono piovute addosso, si è lasciato andare ad una serie di epiteti incredibili e frasi diffamatorie nonché minatorie nei miei confronti e nei confronti dei giornalisti Davide De Stavola e Vincenzo Palmesano. Ritengo che nella video intervista di Giorgio Magliocca, della quale citerò dei passaggi chiave in questa denuncia, ci siano gli estremi per verificare gravissime ipotesi di reato come violenza privata, minaccia aggravata e diffamazione. In un passaggio della video intervista Giorgio Magliocca diffama me e gli altri colleghi dicendo testualmente: “…questo è il modo di fare giornalismo in provincia di Caserta, questo tipo di giornalismo fa parte di un modo per estorcere le povere persone” (mi si consenta di precisare che è anche un italiano piuttosto stentato in quanto si possono estorcere beni patrimoniali ed altro ma non le persone e quindi il sindaco dovrà spiegare cosa voleva dire); questa affermazione è gravissima a mio modo di vedere, io e i miei colleghi lavoriamo come giornalisti da dieci anni solo per fare informazione e null’altro. In un altro passaggio ancora più grave il sindaco diffama me e gli altri giornalisti asserendo testualmente: “ritengo che loro (riferendosi a noi) stanno attuando un progetto criminoso nei miei confronti teso a condizionare la Prefettura e il Ministero dell’Interno per far nominare una commissione di accesso a Pignataro Maggiore senza basi fondate…”; questa espressione è ancora più grave della precedente; infatti, per il mio blasone, la mia limpida carriera giornalistica e la mia atavica lotta contro ogni forma di illegalità, che sono sotto gli occhi di tutti, posso affermare che non ho mai fatto parte di alcun progetto criminoso, il sindaco dovrà rispondere di questa gravissima affermazione nei confronti miei e dei miei colleghi. In un altro passaggio della video intervista il sindaco Giorgio Magliocca si scatena e addirittura arriva alle minacce nei confronti miei e dei miei colleghi, con questa testuale affermazione: “…li farò male, li farò camminare con la pancia per terra, perché mi dovranno dare i soldi…”. Chiedo a questo ufficio e all’Autorità Giudiziaria in tempi brevi di intervenire di fronte ad una minaccia così grave con la quale il sindaco addirittura si permette di esprimersi come se volesse mettere a repentaglio l’incolumità mia e dei miei colleghi. In un’altra parte della video intervista Giorgio Magliocca si lascia andare ad un accusa altamente infamante: “…dietro questa vicenda c’è un tentativo di estorsione nei miei confronti da parte di un giornalista del “Giornale di Caserta…non la tagliare questa parte (dice il sindaco al giornalista che lo intervista)…mi hanno chiesto di fare addetti stampa al comune…”. Ravviso, ma saranno l’Autorità Giudiziaria e questi Uffici a doverlo accertare, un’altra grave diffamazione nei confronti miei e dei miei colleghi perché il sindaco incredibilmente ed irresponsabilmente parla di tentativo di estorsione. Né io né i miei colleghi abbiamo mai commesso estorsioni nella nostra vita e nell’esercizio delle nostre funzioni, non capisco perché il sindaco abbia parlato di tentata estorsione e, pertanto, lo ritengo un fatto alquanto lesivo della mia immagine professionale, privata e della mia onorabilità.---------------------------------------------
Per quanto appena esposto, chiedo che i responsabili delle suddette ipotesi di reato vengano perseguiti a norma delle vigenti disposizioni di Legge e chiedo che si procede, anche nei confronti dei giornalisti Giulio Finotti, che ha pubblicato la video intervista di Giorgio Magliocca alle 12.46 del 07.05.2007 in più parti, senza verificarne prima il contenuto altamente diffamatorio e calunnioso nei confronti miei e dei miei colleghi così come prevede la Legge e il Codice Nazionale dei Giornalisti, e Pietro Ricciardi, direttore editoriale del suddetto sito, che ha inserito nel suo portale la video intervista a Giorgio Magliocca, “postandola” come un normale articolo e rendendola pubblica ai cittadini di Pignataro ai quali si rivolge soprattutto il suo portale. Faccio presente che mi rivolgerò, per gli stessi motivi, alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e a tutti gli organi giornalistici che tutelano la nostra professione tra i quali l’Ordine dei Giornalisti della Campania, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e L’Associazione Napoletana della Stampa al fine di verificare la legittimità di quanto riportato dai portali che mi hanno diffamato chiedendo se ci siano le condizioni per l’oscuramento e la chiusura degli stessi siti ed eventualmente la radiazione dall’albo dei giornalisti dei colleghi che hanno divulgato la video intervista di Giorgio Magliocca. A tal proposito faccio presente che attraverso un lancio dell’agenzia nazionale di stampa ANSA, il presidente dell’ordine dei giornalisti, dr. Ermanno Corsi, nell’esprimere solidarietà al sottoscritto e ai colleghi Davide De Stavolta e Vincenzo Palmesano, si è già espresso, ritenendo le affermazioni del sindaco Giorgio Magliocca, “inqualificabili”. ---------------------------------------------------------------------------Al fine di agevolare il lavoro di questi Uffici e dell’A.G., il sottoscritto rilascia copie dei seguenti documenti:
N. 1 DVD contenente la video intervista di Giorgio Magliocca;------------------------------------Gran parte delle denuncie presentate dall’opposizione di centro sinistra sul sindaco Giorgio Magliocca e, in particolare, sulle vicende della presunta cena con il boss Raffaele Lubrano e sui presunti accordi pre-elettorali con l’attuale detenuto Giuseppe Valente;------------------- Tutti i servizi giornalistici pubblicati dal quotidiano “Il Giornale di Caserta” sulle vicende su citate che testimoniano il regolare esercizio del diritto di cronaca da parte mia e dei giornalisti tirati in ballo da Magliocca;--------------------------------------------------------------- Una copia del lancio ANSA attraverso il quale il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, esprime solidarietà a me e a miei colleghi e condanna il sindaco Giorgio Magliocca;-------- Due fogli che recano gli indirizzi internet attraverso i quali può essere reperito la video intervista e che riportano anche gli stralci della stessa video intervista che io e gli altri reputiamo diffamante.-------------------------------------------//
Intendo appellarmi all’art. 408 del c.p.p. affinché venga preventivamente informato in caso di archiviazione dell’eventuale procedimento penale che potrà scaturire dalla mia esposizione”.
A.D.R.: Non ho altro da aggiungere.-------------------------------------------------------------------
Riletto, confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra.---------------------------------------

DENUNCIA QUERELA DI DAVIDE DE STAVOLA


Oggetto: verbale di denuncia-querela sporta da:

De Stavola Davide, nato a Capua (Ce) il 10.01.1984, residente a Pignataro Maggiore alla via Sandro Pertini, aspirante giornalista e corrispondente territoriale de “Il Giornale di Caserta”.--------------------------------------------------------------------


L’anno 2007. addì 25 del mese di maggio, alle ore 15.22 negli Uffici della Squadra Mobile della Questura di Caserta.--------------------------------------------------------------------------------- Innanzi al sottoscritto Ufficiale di P.G., Ispettore Capo Donato Cioffi in servizio all’intestato ufficio è presente il soprascritto De Stavola Davide che, per ogni effetto di Legge, espone quanto segue:------------------------------------------------------------------------------------------------
“Premesso che sono aspirante giornalista e corrispondente territoriale de “Il Giornale di Caserta”; che sono laureato in scienze storiche presso la Federico II di Napoli; premesso che nonostante la mia giovane età sono stato continuamente impegnato in attività sociali volte a promuovere la legalità in un paese come quello di Pignataro Maggiore, nel quale tale valore è stato molto spesso in discussione; premesso che la mia attività al giornale è cominciata nel maggio del 2006 e che si concentra soprattutto nel riportare asetticamente i fatti che si svolgono nella piccola comunità di Pignataro Maggiore; premesso che esercito la mia professione con grande passione, occupandomi anche del pericolo settore della cronaca nera e che mi sono quindi accollato tutti i rischi che possono derivare dalla mia presenza fisica e di quella della mia famiglia su un territorio ad alta densità mafioso e che non posso consentire ad alcuno di interferire od ostacolare il mio lavoro in quanto ogni azione irresponsabile potrebbe mettere a rischio la mia incolumità; premesso che ho sempre esercitato la mia professione che un domani potrebbe essere il mio lavoro, con grande rispetto verso tutti a cominciare dalle Istituzioni; premesso quanto sopra mi trovo costretto in tale sede a riferire fatti e circostanze che mi portano a denunziare penalmente i seguenti soggetti: l’attuale sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, nonché consigliere provinciale di AN; il cronista - che mi risulta che non sia neppure iscritto all’Ordine dei giornalisti - Pietro Ricciardi, di Pignataro Maggiore (residente in piazza Gramsci), direttore editoriale del giornale on line www.comunedipignataro.it; il giornalista Giulio Finotti, proprietario del portale www.finotti.info.--------------------------------------------------------------- In questo contesto, per maggiore precisione, intendo differenziare le motivazioni per ciascuno dei denunciati in quanto sono posizioni differenti e voglio iniziare dal caso che riguarda Giorgio Magliocca. Giovano alcune premesse in tal senso:------------------------------------------ il sottoscritto, i colleghi professionisti Carlo Pascarella de “Il Giornale di Caserta” e Vincenzo Palmesano, sul Giornale di Caserta abbiamo iniziato un’inchiesta giornalistica che si è fedelmente attenuta al diritto di cronaca sancito dalla Costituzione e dal Codice Nazionale dei Giornalisti, riportando semplicemente e fedelmente dichiarazioni pubbliche di esponenti politici, magistrati ed altre persone impegnate nelle istituzioni su due argomenti fondamentali, sollevati a Pignataro Maggiore più volte dal capogruppo dell’opposizione, Raimondo Cuccaro dei DS e dai suoi compagni di coalizione: il primo argomento riguarda una presunta cena del sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, avvenuta alla vigilia delle elezioni amministrative di Pignataro del 2002 con Raffaele Lubrano (oggi defunto a seguito di attentato omicidiario avvenuto nel 2002 e figlio del boss Vincenzo Lubrano condannato all’ergastolo per l’omicidio di Francesco Imposimato), una cena, secondo Cuccaro dell’opposizione, che sarebbe avvenuta nel ristorante sito in Triflisco-Bellona denominato “Ebla” (la presentazione della denuncia su questa cena è stata resa nota durante due recenti sedute di Consiglio Comunale e presentata anche presso i Carabinieri di Pignataro Maggiore, per quanto è a mia conoscenza, proprio da Raimondo Cuccaro); il secondo argomento trattato nei servizi giornalistici ha riguardato invece un presunto accordo pre-elettorale avvenuto alla vigilia delle elezioni amministrative del 2006 tra il sindaco Giorgio Magliocca e Giuseppe Valente, ex presidente del consorzio dei rifiuti CE 4, di recente arrestato per truffa aggravata e tuttora detenuto ai domiciliari; ci tengo a precisare che questi due argomenti sono stati trattati dal mio giornale e quindi dai cronisti su citati esercitando esclusivamente il diritto di cronaca. Ci siamo limitati a pubblicare le dichiarazioni in pubblico di Raimondo Cuccaro dell’opposizione, abbiamo ascoltato personaggi pubblici sulla vicenda come è nostro diritto e posso citare autorevoli soggetti istituzionali, quali Giuseppe Lumia, attuale membro della commissione Parlamentare Antimafia, l’ex giudice Ferdinando Imposimato ed altri, che hanno risposto alle mie e alle domande dei mie colleghi. Tutti hanno pubblicamente dichiarato che qualora la cena con i boss da parte del sindaco Magliocca fosse avvenuta realmente, sarebbe gravissimo e che comunque sarà fatta luce su questa vicenda, ancorché tutta da dimostrare. Io e gli altri miei colleghi non siano andati oltre le righe, come deontologia professionale prevede e se abbiamo aggiunto dei commenti non sono stati altroché il frutto del diritto di un giornalista di esercitare anche il diritto di critica politica. Dopo l’inizio dell’inchiesta da parte del Giornale di Caserta, le pressioni subite dal sottoscritto e dagli altri miei colleghi affinché tacessimo sulle vicende su citate sono state incessanti ma questo non ci ha fermati. Per fortuna le istituzioni si sono mosse e attraverso una interrogazione parlamentare l’illustrissimo senatore Giovanni Russo Spena ha chiesto al Ministro dell’Interno Giuliano Amato di intervenire sulla vicenda e valutare se ci siano i presupposti per inviare una commissione di accesso al comune di Pignataro Maggiore. Tra l’altro, mi risulta che il giorno mercoledì 23 maggio, il collega Pascarella abbia presentato al Vice Questore Aggiunto della Questura di Caserta, Arturo Compagnone, su sollecitazione di quest’ultimo, tutti i servizi giornalistici pubblicati sulle vicende e anche tutte le denuncie presentate dall’opposizione consiliare contro Magliocca.---------------------------------------------------------Sono stato pesantemente minacciato, ricattato ed intimidito pubblicamente, attraverso due siti Internet, www.comunedipignataro.it e www.finotti.info, dal sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca che ha rilasciato una video intervista nel corso della quale, nel voler rispondere a tutte le accuse che gli sono piovute addosso, si è lasciato andare ad una serie di epiteti incredibili e frasi diffamatorie nonché minatorie nei miei confronti e nei confronti dei giornalisti Carlo Pascarella e Vincenzo Palmesano. Ritengo che nella video intervista di Giorgio Magliocca, della quale citerò dei passaggi chiave in questa denuncia, ci siano gli estremi per verificare gravissime ipotesi di reato come violenza privata, minaccia aggravata e diffamazione. In un passaggio della video intervista Giorgio Magliocca diffama me e gli altri colleghi dicendo testualmente: “…questo è il modo di fare giornalismo in provincia di Caserta, questo tipo di giornalismo fa parte di un modo per estorcere le povere persone” (mi si consenta di precisare che è anche un italiano piuttosto stentato in quanto si possono estorcere beni patrimoniali ed altro ma non le persone e quindi il sindaco dovrà spiegare cosa voleva dire); questa affermazione è gravissima a mio modo di vedere in quanto io e i miei colleghi più anziani lavoriamo come giornalisti per fare informazione e null’altro. In un altro passaggio ancora più grave il sindaco diffama me e gli altri giornalisti asserendo testualmente: “ritengo che loro (riferendosi a noi) stanno attuando un progetto criminoso nei miei confronti teso a condizionare la Prefettura e il Ministero dell’Interno per far nominare una commissione di accesso a Pignataro Maggiore senza basi fondate…”; questa espressione è ancora più grave della precedente visto la mia determinata volontà di manifestare contro ogni forma di illegalità, posso affermare che non ho mai fatto parte di alcun progetto criminoso, il sindaco dovrà rispondere di questa gravissima affermazione nei confronti miei e dei miei colleghi. In un altro passaggio della video intervista il sindaco Giorgio Magliocca si scatena e addirittura arriva alle minacce nei confronti miei e dei miei colleghi, con questa testuale affermazione: “…li farò male, li farò camminare con la pancia per terra, perché mi dovranno dare i soldi…”. Chiedo a questo ufficio e all’Autorità Giudiziaria in tempi brevi di intervenire di fronte ad una minaccia così grave con la quale il sindaco addirittura si permette di esprimersi come se volesse mettere a repentaglio l’incolumità mia e dei miei colleghi. In un’altra parte della video intervista Giorgio Magliocca si lascia andare ad un accusa altamente infamante: “…dietro questa vicenda c’è un tentativo di estorsione nei miei confronti da parte di un giornalista del “Giornale di Caserta…non la tagliare questa parte (dice il sindaco al giornalista che lo intervista)…mi hanno chiesto di fare addetti stampa al comune…”. Ravviso, ma saranno l’Autorità Giudiziaria e questi Uffici a doverlo accertare, un’altra grave diffamazione nei confronti miei e dei miei colleghi perché il sindaco incredibilmente ed irresponsabilmente parla di tentativo di estorsione. Né io né i miei colleghi abbiamo mai commesso estorsioni nella nostra vita e nell’esercizio delle nostre funzioni, non capisco perché il sindaco abbia parlato di tentata estorsione e, pertanto, lo ritengo un fatto alquanto lesivo della mia immagine professionale, privata e della mia onorabilità.---------------------------------------------------------------------------------------------------
Per quanto appena esposto, chiedo che i responsabili delle suddette ipotesi di reato vengano perseguiti a norma delle vigenti disposizioni di Legge e chiedo che si procede, anche nei confronti dei giornalisti Giulio Finotti, che ha pubblicato la video intervista di Giorgio Magliocca alle 12.46 del 07.05.2007 in più parti, senza verificarne prima il contenuto altamente diffamatorio e calunnioso nei confronti miei e dei miei colleghi così come prevede la Legge e il Codice Nazionale dei Giornalisti, e Pietro Ricciardi, direttore editoriale del suddetto sito, che ha inserito nel suo portale la video intervista a Giorgio Magliocca, “postandola” come un normale articolo e rendendola pubblica ai cittadini di Pignataro ai quali si rivolge soprattutto il suo portale. Faccio presente che mi rivolgerò, per gli stessi motivi, alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e a tutti gli organi giornalistici che tutelano la nostra professione tra i quali l’Ordine dei Giornalisti della Campania, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e L’Associazione Napoletana della Stampa al fine di verificare la legittimità di quanto riportato dai portali che mi hanno diffamato chiedendo se ci siano le condizioni per l’oscuramento e la chiusura degli stessi siti ed eventualmente la radiazione dall’albo dei giornalisti dei colleghi che hanno divulgato la video intervista di Giorgio Magliocca. A tal proposito faccio presente che attraverso un lancio dell’agenzia nazionale di stampa ANSA, il presidente dell’ordine dei giornalisti, dr. Ermanno Corsi, nell’esprimere solidarietà al sottoscritto e ai colleghi Carlo Pascarella e Vincenzo Palmesano, si è già espresso, ritenendo le affermazioni del sindaco Giorgio Magliocca, “inqualificabili”. ---------------------------------------------------------------------------Al fine di agevolare il lavoro di questi Uffici e dell’A.G., il sottoscritto rilascia copie dei seguenti documenti:
N. 1 DVD contenente la video intervista di Giorgio Magliocca;------------------------------------Gran parte delle denuncie presentate dall’opposizione di centro sinistra sul sindaco Giorgio Magliocca e, in particolare, sulle vicende della presunta cena con il boss Raffaele Lubrano e sui presunti accordi pre-elettorali con l’attuale detenuto Giuseppe Valente;------------------- Tutti i servizi giornalistici pubblicati dal quotidiano “Il Giornale di Caserta” sulle vicende su citate che testimoniano il regolare esercizio del diritto di cronaca da parte mia e dei giornalisti tirati in ballo da Magliocca;--------------------------------------------------------------- Una copia del lancio ANSA attraverso il quale il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, esprime solidarietà a me e a miei colleghi e condanna il sindaco Giorgio Magliocca;-------- Due fogli che recano gli indirizzi internet attraverso i quali può essere reperito la video intervista e che riportano anche gli stralci della stessa video intervista che io e gli altri reputiamo diffamante.-------------------------------------------//
Intendo appellarmi all’art. 408 del c.p.p. affinché venga preventivamente informato in caso di archiviazione dell’eventuale procedimento penale che potrà scaturire dalla mia esposizione”.
A.D.R.: Non ho altro da aggiungere.-------------------------------------------------------------------
Riletto, confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra.---------------------------------------

(25 maggio 2007-18:47)





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