L'ESPRESSO RISERVATO MA POCO INFORMATO: 'DIFFICILE BEATIFICARE DON DIANA'
Data: Lunedì, 14 maggio @ 00:54:55 CEST
Argomento: Religione


L'Espresso di questa settimana critica il vescovo di Aversa, mons. Milano, a causa della mancata presentazione di un libro su don Peppino Diana scritto dal sacerdote Rosario Giuè e critico - secondo il settimanale - verso la chiesa locale che non ha voluto inziare a tutt'oggi il processo di beatificazione del prete ucciso. L'Espresso-Rioservato - che non si domanda il perchè di questo mancato processo di beatificazione, forse perchè non ha letto le carte del processo sulla morte del parroco - cita anche la targa dedicata all'imprenditore Passarelli morto a seguito di una caduta (archiviata come accidentale dal gip, su richiesta della Procura), i cui familiari hanno donato alla chiesa locale un immobile. Passarelli è deceduto prima che si concludesse il processo a suo carico. La morte del reo non prevede sentenze nè ipotesi di sentenze. La dichiarazione di mons. Milani su L'Espresso è nuova rispetto a quello che ha dichiarato o gli hanno fatto dichiarare in passato



(P.G. da L'Espresso) - L'ultimo segnale è stato la messa all'indice di un libro dedicato a don Peppe Diana, il prete di Casal di Principe ucciso dalla camorra nel 1994. Nonostante fosse stato pubblicato dalle Edizioni Paoline e firmato da un altro sacerdote, Rosario Giuè, il vescovo di Aversa, Mario Milano, ha detto no alla presentazione del volume nella parrocchia dove don Diana lavorava ed è stato ucciso. La curia considerava l'opera troppo velatamente critica nei confronti di una chiesa locale che ancor'oggi non ha voluto iniziare il processo di beatificazione del prete antimafia. La presentazione è stata boicottata e lo stesso è stato fatto a metà marzo con la manifestazione 'Io c'ero' programmata nel Santuario della Madonna di Briano. Doveva essere presente il vescovo della vicina Caserta, Raffaele Nogaro, amico di don Diana e da sempre in prima linea contro le cosche. Ma il suo collega di Aversa non ha voluto invitarlo e all'ultimo minuto, sebbene fosse uno dei relatori, ha disertato egli stesso l'iniziativa. In compenso il centro pastorale di San Cipriano d'Aversa è stato dedicato a Dante Passarelli, un imprenditore morto dopo essere stato arrestato mentre era sotto processo per mafia. A inaugurarlo è stato il vescovo Milano e quando il caso è esploso sulla stampa locale e la targa della dedica coperta da un foglietto, il parroco e il suo vice si sono limitati a dire:"Se Passarelli ha sbagliato a noi non interessa, noi dobbiamo amare ancor più chi sbaglia". Milano, almeno ufficialmente, non ha preso provvedimenti. La camorra intanto continua a sparare. (14 maggio 2007-00:45)





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