SANTA MARIA CAPUA VETERE, BENI COMUNI: CONVEGNO DI RINASCITA CITTADINA
Data: Sabato, 14 aprile @ 15:06:26 CEST
Argomento: Politica




SANTA MARIA CAPUA VETERE- I beni comuni, da quelli apparentemente semplicissimi e la cui salvaguardia dovrebbe essere scontata, a quelli come il diritto di non ammalarsi e di mettere a repentaglio la propria esistenza, ormai sono tali solo in linea di massima o poco di più. In realtà, oggi come oggi, è in atto un vero e proprio assalto agli stessi da un insieme variegato di interessi e di faccendieri o imprenditori, che tutto hanno a cuore (leggere alla voce profits) piuttosto che migliorare la qualità di vita dei cittadini. E’questo, in sintesi, quanto emerso dal convegno organizzato dall’associazione Rinascita Cittadina presso l’aula consiliare di Palazzo Lucarelli a cui , moderati da Mario Tudisco, hanno partecipato l’avvocato Pierfrancesco Lugnano, l’architetto Alfredo Di Patria, il docente universitario Alberto Lucarelli (ordinario di diritto pubblico presso l’ateneo partenopeo), l’onorevole Sergio Tanzarella ex parlamentare progressista molto vicino al vescovo di Caserta Nogaro e l’avvocato Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto italiano di studi filosofici considerato uno dei principali intellettuali europei. Dopo l’ apprezzata introduzione dell’avvocato Lugnano che si è soffermato sull’importanza dei beni comuni soprattutto per ciò che potrà concernere le future generazioni, è toccato all’architetto Di Patria che si è soffermato sulla storicità dei beni comuni e sulla loro inalienabilità in qualsiasi contesto storico essi vengono a trovarsi “in quanto si tratta di beni che appartengono, in toto, all’unanimità e non è neanche immaginabile, o meglio così non dovrebbe mai accadere, che siano oggetti di speculazioni di ogni genere, a partire da quelle perpetrate ai danni del territorio”. Di seguito, ha preso la parola il professore Alberto Lucarelli che ha illustrato ai presenti gli stratagemmi con cui, soprattutto le grandi multinazionali e le grandi concessionarie riescono a raggirare : “spesso è volentieri si afferma che i beni comuni sono pubblici, ma in realtà sono privatizzati di fatto da chi li gestisce. In pratica, è in atto un cruento dualismo tra pubblico e privato, in cui sono proprio i beni che io definirei pubblici piuttosto che comuni ad avere la peggio con conseguenze disastrose”. Gran finale tutto per l’avvocato Marotta che ha incantato la platea con un lungo escursus politico-storico sul Mezzogiorno di Italia e sullo Stivale in generale che da illo tempore è vittima di una moltitudine di “rivoluzioni incompiute”. Ma, allo stato attuale, a destare le maggiori preoccupazioni all’avvocato che fu intimo amico di Popper, è il futuro dei giovani e un territorio come quello campano di cui se ne è occupato la stampa estera per il degrado che lo caratterizza a tutti i livelli. “Il futuro è nelle mani delle nuove generazioni – ha spiegato Marotta – a cui tocca il compito di invertire la rotta prima che succeda l’irreparabile ma per fare questo c’è bisogno di una scuola e di una università che formi le coscienze prima che le menti da cui scaturiscono professionisti lupi ingordi di denaro e di potere”. (14 aprile 2007-15:05)





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