Nella foto: Nicola Del Villano, arrestato ieri sera a Cassino dalla Polizia
Investiva per conto del clan in caseifici, panifici e soprattutto concessionarie d'auto il braccio destro del boss Zagaria, Nicola del Villano, arrestato nel Mac Donald di Cassino. L'autista del boss trascorreva spesso la sua latitanza a Opi, piccolo centro abruzzese nei pressi di Pescasseroli - noto centro turistico montano meta anche di molti casertani e napoletani. Aveva assunto da tempo una
posizione di primo piano nell’ambito della fazione del clan dei
Casalesi guidata dal suo capo, Nicola Del Villano, ritenuto
braccio destro del superboss Michele Zagaria, latitante della provincia di Caserta da oltre
17 anni. Nella Jaguar che il latitante guidava ieri, al momento
dell’arresto avvenuto in un fast food di Cassino, sono stati
trovati alcuni telefoni cellulari, sim card, computer portatili,
navigatori satellitari e varie carte: tutto materiale ritenuto
interessante dagli inquirenti per il prosieguo delle indagini.
Destinatario da oltre due anni di un provvedimento
restrittivo della Dda di Napoli, con l’accusa di associazione
mafiosa ed estorsioni, l’uomo si spostava dal suo rifugio, a
Opi, nel parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, con
automobili noleggiate alla Hertz: per raggiungere località del
Casertano e del Frusinate, dove l’organizzazione criminale aveva
esteso la sua consistente rete di affari.
Al momento del fermo, ieri in un Mc Donald’s a Cassino,
l’uomo ha esibito una carta di identità falsa: espediente che
però non gli è servito a evitare la cattura. Gli investigatori
speravano che seguendo Del Villano sarebbero arrivati al rifugio
di Zagaria, condannato all’ergastolo con l’accusa di omicidio e
associazione mafiosa nell’ambito del processo ’Spartacus’,
durato oltre dieci anni, e nel quale furono coinvolte circa
duecento persone, tra cui impiegati pubblici, professionisti ed
appartenenti alle forze dell’ordine. Secondo gli investigatori
Del Villano, trovato in possesso di numerose carte di credito,
era riuscito con successo a riciclare consistenti risorse
economiche, provenienti da attività illecite, attraverso
transazioni finanziarie e la gestione di imprese intestate a
prestanome. (11 aprile 2007-19:20)