A CAIAZZO (CASERTA) LA CICORIA E' COME IL VIAGRA: L'INSALATINA DEL PIACERE
Data: Mercoledì, 11 aprile @ 07:25:54 CEST
Argomento: Cultura




Caiazzo (Caserta) - (di Brunella Bolloli) - Lo diceva sempre la nonna: i rimedi naturali sono i migliori. E allora, bando alle pilloline, agli anelli vibranti, agli stimolatori che promettono il paradiso. Meglio farsi un giro per i verdi prati di Caiazzo, seimila (calienti) anime nell'Alto Casertano, in Campania. Qui c'è il regno dei maschi un po' affranti e dagli attributi stanchi, quelli che sono giù e non si danno pace, vorrebbero che l'umore salisse in un istante e il vigore tornasse per magia, ma senza quell'aiutino blu rischioso per il cuore. Allora uomini, benvenuti a Caiazzo, dove cresce rigogliosa la pianta della cicoria. Che non è solo un'insalatina qualunque di contorno come voleva farci credere Francesco Rutelli («sono stufo di mangiare pane e cicoria»), né un'erba che serve a regolare le funzioni intestinali. Nossignori. Nelle campagne caiatine spopola una ricercatissima varietà di cicoria selvatica, dalle proprietà eccezionali. Miracolose. Secondo la leggenda millenaria di queste terre, infatti, oltre agli effetti benefici di diuresi e depurazione, la portentosa verdurina stimolerebbe altri tipi di appetito venuti meno a causa di una fisiologica débacle degli uomini di una certa età. Ma ora tutto è risolto: basta un piatto di cicoria "maritata" (ripassata) o semplicemente in insalata, per riaccendere il fuoco e vivere nuove stagioni di passione. Insomma, un rimedio naturale consigliato dalla tradizione rurale, sostenuto anche da medici e specialisti. Quelli del posto, inutile dirlo, si sono già riuniti per fondare l'Accademia della Cicoria, con il principale obiettivo di valorizzare «questa immensa clinica all'aria aperta contro l'impotenza» e diffondere nel mondo le mirabolanti ricette dei Casanova campani. Come dire, Viagra e Cialis sono superati: nella guerra all'ultima erezione si è inserita di prepotenza la cicoria caiatina. «Altro che Viagra, caviale, champagne, ostriche, reggicalze e giarrettiere. Meglio le nostre cicorie dei trattamenti a base di ormoni, aggressivi, spesso dannosi per la salute», dicono in coro molti abitanti di Caiazzo. E campanilismo a parte, pare che la faccenda sia seria. Il tiramisù è assicurato. Spiega Tommaso Sgueglia, medico e vice-direttore sanitario dell'ospedale San Sebastiano di Caserta, interpellato dal caiatino doc Giuseppe Sangiovanni: «Le foglie della cicoria, di colore verde scuro sono ricche di vitamina A e nitrato di potassio, che è un efficace stimolante dei reni. Ciò significa che nei reni viene facilitata la liberazione del sangue da tutte le impurità in esso contenute». Non solo. «La cicoria contiene la "cicorina" ed altri principi amari che la rendono importante come tonico, digestivo, lassativo e depurativo. I nostri terreni sono ricchi di nitrati assorbiti dalla pianta che risveglia l'eros». Uno stimolante naturale, sostengono gli specialisti, che produce un aumento del 40 per cento dell'afflusso di sangue agli organi sessuali maschili. In pratica, un vasodilatatore naturale. In più assunto senza controllo medico né controindicazione. «Il sapore amaro della cicoria è causato da una sostanza chiamata acido cicorico, che è un potente afrodisiaco», spiega Giovanni Albano, pensionato delle Ferrovie e ferratissimo in materia, futuro presidente della costituenda Accademia. Taglia corto Paolo Sangi, 33enne infermiere con fama da playboy: «A me basta un'insalatina con olio e limone a cena per vivere notti di fuoco». Chissà se, a questo punto, Rutelli cambierà idea... (da Libero del 11 aprile 2007)





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