AL CARCERE MILITARE DI S.MARIA C.V. RIVIVE LA PASSIONE DI GESU'
Data: Lunedì, 02 aprile @ 14:52:57 CEST
Argomento: Religione




Santa Maria Capua Vetere (CE) – Martedì Santo, 3 aprile 2007 con inizio alle ore 17.00, nell'ambito delle attività trattamentali rivolte al personale recluso nel Carcere Militare, sarà rappresentata la drammatizzazione della Passione di Nostro Signore Gesù. La sacra rappresentazione, organizzata dal laboratorio teatrale del Carcere Militare che fa capo al Cappellano, Fra' Giuseppe Palesano ed alle specialiste del Nucleo di Osservazione Scientifica della personalità (Dr.ssa Elisa Bosco, Dr.ssa Augusta Taddeo, coordinate dal Comandante del Carcere), vedrà tra gli interpreti molti detenuti ed alcuni caporali vigilatori e vigilatrici. Anche questa manifestazione sta diventando un "classico" (come il Presepe vivente) presso il Carcere Militare. E' l'ennesima dimostrazione di come si riesca a con-vivere e con-dividere le esperienze (di carcerazione da parte dei reclusi, di controllo e custodia da parte del personale quadro del Carcere Militare), in sintonia ed in simbiosi, in un unico disegno d'intenti: recuperare e risocializzare. Accolte dai "padroni di casa": Vice Comandante della Organizzazione Penitenziaria Militare (Col. Francesco Ruggiero) e dal Comandante del Carcere (Ten. Col. Antonio del Monaco) sono previste molte presenze: associazioni d'arma e volontariato, personalità cittadine e provinciali, autorità civili e militari (sarebbe prevista, qualora gli impegni istituzionali glielo consentiranno, anche la presenza del Presidente del Consiglio Regionale della Campania, On. Sandra Lonardo Mastella). Sarà un momento di riflessione nel periodo più "forte"della fede cattolica per meditare sul mistero della sofferenza del Dio fatto uomo nel Mistero della Sua Morte e resurrezione di salvezza degli uomini, di tutti gli uomini. Nelle riflessioni che accompagneranno la rappresentazione (che si snoderà dal Cenacolo, all'Orto del Getsemani, alla Via Crucis fino a giungere al Golgota) si è fatto cenno al Cristo arrestato, carcerato, condannato e giustiziato, ma che risorge per liberare l'uomo dalle tante "carcerazioni" che lo attanagliano nell'esistenza (materialismo, malattie, sofferenze, alcool, droga, passioni edonistiche, egoismi, ecc.). E' una grande occasione di penitenza e di riscoperta dei valori più puri della fede, della cultura della legalità e del sapere stare insieme, nonostante le divisioni e nonostante le circostanze. L’attività, come accennato, s’inserisce nell'ottica globale delle attività trattamentali e di reinserimento sociale che vengono svolte a favore dei detenuti ed al fine di concepire la restrizione come "iter di rieducazione e rivalutazione dei vissuti personali". (2 aprile 2007-14:52)





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