SPORT: QUATTROMILA TIFOSI PER L'ADDIO A OSCAR
Data: Mercoledì, 10 dicembre @ 05:17:34 CET
Argomento: Sport




Nell'anno dello scudetto, il traguardo più prestigioso nella storia della Juve Caserta basket, unica squadra del Sud ad aver vinto il tricolore, Oscar Schmidt non c'era. Ma tra "o rei do triple" e gli sportivi casertani c'é stato sempre un fortissimo legame, come se quello scudetto lo avesse vinto anche lui. Per questo stasera nessuno a Caserta ha voluto mancare all'addio di Oscar al basket, e lui commosso ha ricambiato offrendo come sempre spettacolo e calore ai suoi ex tifosi, accorsi in oltre quattromila al palazzetto. Un'ovazione ha accolto l'ingresso in campo del campione brasiliano. Sugli spalti i colori verde oro del Brasile, in campo ballerine brasiliane e un particolare gioco di luci hanno salutato l'ultima esibizione di Oscar che nei suoi otto anni a Caserta è riuscito con la sua classe, ma anche con umiltà e simpatia, a trasformare un'ambiziosa società di provincia in una protagonista del basket italiano ed europeo. Nella sua carriera italiana, dopo gli otto anni a Caserta, altri tre a Pavia e poi una breve parentesi in Spagna, prima di rientrare in Brasile. Oscar, che è stato inserito nella "Hall of fame" del basket, ed è detentore del record mondiale assoluto di punti realizzati in carriera, ben 49.703, ha ricambiato l'affetto dei suoi tifosi scegliendo l'impianto casertano per dire, a 45 anni, addio alla pallacanestro. A salutare Oscar, che ha partecipato a tutte le maggiori competizioni cestistiche a livello europeo e a ben cinque edizioni dei Giochi Olimpici, non c'erano soltanto i suoi tifosi che lo hanno seguito, applaudito ed amato per otto anni, ma anche i suoi vecchi compagni di squadra con i quali ha affrontato in una amichevole la nazionale basket artisti. Una gara che ha divertito il pubblico e che è risultata interessante sul piano spettacolare ma anche su quello squisitamente tecnico. Nella formazione dell'Oscarfriend's c'erano i compagni di un tempo, da Ferdinando Gentile ad Enzino Esposito a Sandro Dell'Agnello, da Fulvio Polesello a Pietro Generali, dal bulgaro Glouchkov all'uruguiano Tato Lopez fino a Franco Boselli. In panchina i suoi allenatori a Caserta, Bogdan Tanjevic e Franco Marcelletti, il general manager del tempo, Giancarlo Sarti, con il quale firmò il contratto che lo legò al club della famiglia Maggiò per otto anni (con la mano sinistra ha raccontato Sarti, perché aveva la destra ingessata per un infortunio). Al fianco di Oscar anche Felipe, il figlio del campione carioca, nato durante la sua permanenza a Caserta. A tentare di contrastare nelle micidiali "bombe" il brasiliano, gli avversari di un tempo: Antonello Riva, Dino Meneghin, Fabrizio Ambrassa, Marcello Damiao e il venezuelano della Pompea Napoli, Oscar Torres. In panchina a dirigere la Nazionale Basket Artisti, Tonino Zorzi, che ha allenato Oscar durante i suoi tre anni di permanenza a Pavia. "Ho rivisto tanti vecchi amici - ha detto Oscar ai giornalisti prima dell'avvio della partita -, ho riprovato quelle stesse emozioni di un tempo, di quando in ottomila incoraggiavano la Juve Caserta, in occasioni di sfide importanti con Milano, Cantù, Varese, Roma, in competizioni nazionali ed internazionali. Ho riabbracciato un pubblico che ha fatto parte di otto anni meravigliosi trascorsi a Caserta". Oltre agli ex giocatori in campo anche alcuni rappresentanti del mondo dello spettacolo e del giornalismo, tra gli altri: Stefano Nosei, Guido Bagatta, Peppe Quintale, Stefano Sarcinelli, Carlo Massarini, Fabrizio Frizzi, il presidente della Federazione italiana, Fausto Maifredi.





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