ANNIVERSARIO OMICIDIO DON DIANA: IL RICORDO DI BASSOLINO
Data: Lunedì, 19 marzo @ 19:38:40 CET
Argomento: Cittadini e Giustizia




"Tredici anni senza don Diana. Tredici anni da quel tragico mattino di San Giuseppe, che sento ancora vicinissimo. Ricordo bene gli sguardi increduli, la paura, i sentimenti di impotenza e di rabbia, la voglia di reagire". Lo scrive sul suo blog il presidente della Giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino. "Nel pomeriggio di quel giorno la piazza di Casal di Principe, uno dei fortini della camorra campana, si riempì di tantissime persone. Assieme alla mia, c'erano le fasce tricolori di tanti sindaci. C'erano i vescovi Lorenzo Chiarinelli, Antonio Riboldi e Raffaele Nogaro. C'era Ferdinando Imposimato, insieme ad altri magistrati, e con loro alcuni parlamentari e rappresentanti delle istituzioni locali. Ma, soprattutto, c'erano tanti e tanti cittadini, quei cittadini che avevano sempre visto in don Peppino un punto di riferimento per sfuggire all'abbraccio soffocante dei clan", prosegue Bassolino. "Fu una vera e propria mobilitazione spontanea, che voleva urlare ad alta voce il proprio dolore e la volontà forte di reagire contro le oppressioni di una criminalità sempre più prepotente", ricorda il presidente della Giunta regionale. Don Peppino, dice ancora Bassolino "fin da quando aveva messo piede a Casal di Principe, aveva capito come fare per indebolire il potere distorto dei Casalesi. Lavorava con i giovani, organizzava progetti culturali, di giustizia sociale, di promozione civile e di solidarietà. Era fortemente convinto che costruire nuovi ideali e creare opportunità per la sua comunità fosse il modo più efficace per combattere la camorra. Gliel'hanno impedito nel modo più barbaro, hanno imposto il silenzio proprio a lui, che aveva avuto il coraggio di dire 'per amore del mio popolo non tacero''. Un altro che 'non taceva' era Giancarlo Siani, deciso nel mettere a nudo, parola dopo parola, articolo dopo articolo, gesto dopo gesto, lo squallore umano degli uomini della camorra, svelando il loro sporco intreccio affaristico dalle dimensioni miliardarie. Per fortuna tante persone, anche oggi, decidono ogni giorno di fare il proprio dovere. Come il magistrato Raffaele Cantone che, insieme agli uomini della Dda di Napoli, ha concluso una gigantesca operazione di sequestro ai danni dei Casalesi, recuperando beni per 100 mln di euro. Si tratta di un risultato importante. La partita è ancora aperta. Ma le vicende drammatiche di queste ore ci confermano che serve un impegno dello Stato davvero straordinario per concentrare strumenti e risorse adeguate a una battaglia che non vogliamo e non possiamo perdere, decisiva per il futuro di tutto il Paese", aggiunge il Governatore. "Sappiamo bene che è una battaglia difficile. Proprio per questo i segnali che tutte le istituzioni, la magistratura e le forze dell'ordine possono e potranno dare ai cittadini sono decisivi per guardare avanti con fiducia. Al Governo e al Parlamento, alla maggioranza e all'opposizione spetta la responsabilità di trovare e di impegnare tutte le risorse che servono per rafforzare l'azione di contrasto alla criminalità organizzata", conclude Bassolino. (19 marzo 2007-19:38)





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