L’Assessore
Dello Vicario - che è anche avvocato - difende la signora B. F., paziente affetta dalla stessa malattia di Welby - ma viene aggredito verbalmente
dai dipendenti dell’ASL CE/2.
L’Assessore Dello Vicario sollecitato
direttamente dalla signora B. F. e dal suo legale è intervenuto
personalmente alla Unità Valutativa Distrettuale che si è tenuta oggi
presso l’ASL CE/2 per l’eventuale rimodulazione del Budget di Cura
della signora. L’istante lamentava l’assegnazione di bassa intensità
non sufficiente per la gravità della sua patologia, in quanto è affetta
dalla Sindrome di Distrofia Muscolare dei Cingoli, la stessa sindrome
di cui era affetto il noto Piergiorgio Welby che ottenne la morte con
lo spegnimento dell’apparecchiatura che lo manteneva in vita. Dopo
circa un ora di discussione e la puntuale delucidazione dei medici
presenti, l’intervento del Comune di Aversa è apparso del tutto
superfluo o quantomeno scomodo. Abbiamo avuto modo di ascoltare frasi
irripetibili dopo l’excursus dei benefici che per legge che usufruisce
la signora B.F. Una dottoressa presente sosteneva che già doveva
ritenersi fortunata ad avere un Budget di Cura a bassa intensità. All’
intervento dell’assessore, il quale chiedeva lumi circa la
degenerazione e il possibile aggravamento della sindrome l’assistente
sociale dell’ASL CE/2 dichiarava: «Tutti devono morire». L’Assessore
alle Politiche Sociali del Comune di Aversa Gianpaolo Dello Vicario,
continuando nella difesa della signora B. F., veniva aggredito
verbalmente dal Direttore del distretto Sanitario 34 dott. Di Girolamo.
L’Assessore Gianpaolo Dello Vicario, indignato, dichiara: «Per senso
civico non posso non gridare allo scandalo: l’ASL CE/2 rifiuta il
confronto con chi compartecipa economicamente all’erogazione dei Budget
di Cura e decide unilateralmente circa la giusta assistenza a persone
affette da gravissime patologie. La signora B. F. tra pochi mesi,
stando ai certificati medici del Secondo Policlinico di Napoli, sarà
costretta a letto per tutto il resto della sua vita poiché la sindrome
sta progredendo . Ma all’ASL CE/2 ormai ritengono di avere il diritto
di scelta tra chi possa vivere ed essere assistito o viceversa chi
debba morire senza assistenza. Sono stato aggredito verbalmente dai
dipendenti dell’ASL CE/2 solo perché ho difeso il diritto alla vita di
una persona, soprattutto di chi è affetto da gravissime sindromi che
possono condurre ad una morte terribile. Mi sorge il dubbio,
trattandosi di un’assistita dal centro Carratù, se è vero che è in atto
una persecuzione per eliminare il Carratù come affermato pubblicamente
dal Dott Angelo Righetti. Il Centro Carratù negli ultimi anni è
divenuto una speranza per coloro ai quali vengono negati i propri
diritti: ai volontari e alle famiglie del centro giungono continuamente
richieste di aiuto e sostegno nella lotta contro l’ingiustizia subita.
Io, come Assessore alle Politiche sociali della città di Aversa, non
posso non sentire il loro grido di aiuto e agire in piena coscienza
perché giustizia sia fatta».
(2 marzo 2007-18:00)