CONGRESSO DELLA MARGHERITA: PORFIDIA (IDV) SI DICE SODDISFATTO
Data: Lunedì, 26 febbraio @ 14:28:37 CET
Argomento: Politica




“Invitato, sono intervenuto, con piacere, nella mattinata di domenica, al secondo congresso della Margherita, ma sarei rimasto ancor più soddisfatto se avessi avuto la possibilità di parlare. Per carità non perché non mi sia stato concesso, ma solo perché lo slittamento dei lavori (dalle 9.30 sono iniziati alle 11) ha impedito alle delegazioni dei partiti di intervenire. Comunque, dopo aver ascoltato con piacere il discorso del riconfermato segretario provinciale Pierino Squeglia, a cui formulo i miei più sinceri auguri, sento il dovere di esternare il pensiero dell’IdV, che già doveva essere espresso in quel consesso, a questo punto attraverso gli organi di stampa e arricchendolo in conseguenza delle dichiarazioni di Squeglia. Ebbene, immaginavo di dover intervenire per cercare di scuotere un partito che da troppo tempo sonnecchia sulla situazione provinciale ma, invece, ho preso atto che c’è piena coscienza di una situazione insostenibile. Mi associo alle parole del segretario provinciale della Margherita quando dice che il ruolo dei partiti non esiste più, che essi vengono sempre più delegittimati da un potere istituzionale che, venuto dalla forza di tutti i partiti, cerca di delinearsi uno spazio sempre più ampio che non ha nulla di politico ma che è costruito attraverso accordi che vedono il solo fine di perseguire esigenze personali. E fin qui nulla da dire e, probabilmente, mi sarei fermato ad esternare questi concetti se non l’avesse fatto il segretario della Margherita, però sento in modo forte e convinto la necessità di ampliare queste considerazioni che per noi sono di vecchia data, perché più volte manifestate pubblicamente, attraverso i mass midia, ed al tavolo dell’interpartitico del centrosinistra: questo stato di cose ha fatto dimenticare che la politica è fatta di programmi, l’ultimo dei quali (mai presentato) doveva uscire dal recente tavolo del centrosinistra per un rilancio occupazionale, culturale, ambientale e politico della provincia; invece ancora si parla di enti strumentali, assessori, consigli di amministrazione, che per noi sono solo un mezzo che ogni partito deve avere, in relazione alla propria rappresentanza elettorale, per realizzare programmi e dialogare con la gente. Dal palco della presidenza del congresso ho sentito bene esplicitare questi concetti, tra l’altro con l’aggiunta che i partiti minori (menomale che non siamo stati chiamati cespugli perché mi sarei sentito profondamente, ed enormemente, offeso nella dignità e per i valori che ogni partito cerca di sostenere) devono avere riconosciuto il ruolo che compete ad essi. Ma la mia amarezza si ingigantisce quando rifletto che queste parole sono state dette da un segretario di un partito forte ed incisivo (adesso ancora di più con la federazione con i Ds) che avrebbe avuto, già da molto tempo, la possibilità di attuare quel radicale cambiamento ormai urgente e necessario: eppure quelle considerazioni fatte sul palco del congresso sono state e vengono dimenticate quando si deve passare ai fatti (ha dimenticato forse Squeglia quello che è accaduto al momento della nomina del Cda del consorzio idrico dove non solo sono stati estromessi alcuni partiti della coalizione ma, addirittura, alcuni di essi sono stati esautorati da incarichi istituzionali che già avevano, oppure la conduzione della crisi della Acms, dei problemi dell’ambiente, delle deleghe, degli incarichi che sono stati e vengono semplicemente comunicati al tavolo del’Unione). Eppure stiamo parlando di un partito che avrebbe la forza di interrompere tale scempio politico, diversamente da noi che lo abbiamo solo potuto esternare in tutte le sedi per farne prendere coscienza (e menomale che almeno in questo ci siamo riusciti). Forse i partiti hanno l’esigenza di creare un maggiore raccordo con le cariche istituzionali per uscire non solo con un’unica voce ma anche con un’unica operatività: perché se questo non esiste allora dobbiamo allargare le braccia perché davvero i partiti non esistono più. L’Idv prima che, senza averla, debba essere additata delle responsabilità di un’amministrazione provinciale che gestisce solo l’ordinaria amministrazione, da questo momento in poi spezzerà quel cordone ombelicale (solo morale) che ci teneva legato all’amministrazione provinciale e considererà le problematiche singolarmente e, su ognuna, prenderà le opportune decisioni valutando solo ed esclusivamente il bene della collettività. Ai partiti minori dico di non cadere nella trappola, insidiosa, sottesa dai poteri occulti e dalle promesse di incarichi inesistenti solo per essere ‘utilizzati’ durante le campagne elettorali così come sta accadendo oggi in prossimità delle elezioni amministrative e ad essi chiedo uno slancio di orgoglio. Sono rimasto costernato dalle dichiarazioni di eminenti esponenti di partito con cui annunciavano una ritrovata serenità al tavolo del centrosinistra e con il presidente della provincia: queste dichiarazioni, riportate dai giornali, se veritiere, smentirebbero quanto dichiarato nel congresso per quanto riguarda il metodo e la verità. L’Idv pertanto anche alle prossime amministrative, dopo ormai due anni di inutile lotta, si sente libera da ogni vincolo dal centrosinistra aprendosi, di conseguenza, anche ad altre forze territoriali per confrontarsi solo sui programmi e sul percorso che dovrà essere utilizzato per attuarli. Questo per il bene dei cittadini e della provincia di Caserta”. (26 febbraio 2007-14:28)





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