Operatori e rappresentanti della Polizia Municipale di diversi comandi della Campania e del Basso Lazio si sono incontrati a Cancello ed Arnone ad un affollato workshop di aggiornamento e formazione. Ad aprire i lavori è stato il dottor Pasqualino Emerito sindaco di Cancello ed Arnone, comune organizzatore della "Giornata Formativa Pluritematica" in materia di competenza della Polizia Municipale in partnership con il Gruppo Poste Italiane, con la Regione Campania, Scuola di Polizia Locale e con l' Associazione Nazionale Comandanti ed Ufficiali di Polizia Municipale.

Ambrosca interviene su brucellosi

Il fallimento del Piano regionale per la eradicazione della brucellosi bufalina in Campania, a motivo dell’erronea stima dei presupposti epidemiologici e la stringente normativa posta in essere dall’O.M. 14/11 u.s del Ministro della Salute, stanno di fatto, determinando l’irrimediabile depauperamento del patrimonio bufalino campano, peraltro tutelato, quale specie protetta, da una legge dello Stato del 2002, dice il vice-sindaco del Comune di Cancello ed Arnone, avvocato Raffaele Ambrosca. E continua: si verifica, infatti, che la prefata O.M. prevede una ancor più severa applicazione del Piano di eradicazione della brucellosi posto in essere dalla Regione Campania sulla errata considerazione di una infezione al disotto del 5%, a fronte di una presenza di sieropositività attestatasi intorno al 50%. E’ di tutta evidenza che siffatto modo di procedere conduce, ove non governato dalla previsione del comma 1073 della vigente ultima legge finanziaria dello Stato, ad una colpevole e surrettizia condotta omissiva da parte dei deputati organi regionali. La regione Campania, chiamata dal citato comma 1073 a formulare un nuovo piano di eradicazione della brucellosi bufalina, informato a principi e procedure specifiche e ben circostanziate, a tutt’oggi, ancorché spirato il termine previsto del 15 gennaio u.s., non ha provveduto a fornire agli operatori ed all’intero settore, quegli strumenti normativi per una profilassi rispondente ai dettami del riferito comma 1073, con evidente nocumento, incalcolabile per la nostra economia, incentrata, quasi esclusivamente, sul comparto lattiero-caseario. La veemenza del contrasto in atto sul territorio e l’incertezza del futuro, oltre che la confusione della normativa che troppo spesso lascia spazio ad estemporanee ed improvvide interpretazioni “sul campo”, scoraggiano gli investimenti e determinano un crollo verticale nella economia del comparto nell’indotto di settore. Le defatiganti ed improduttive contrapposizioni di ruoli, oltre che di opinioni, devono cedere il passo ad una immediata e lungimirante stagione normativa che tenga conto della tutela della salute pubblica, della tracciabilità del prodotto finito, delle ineludibili esigenze degli allevatori così come individuate nel riferito comma 1073. (18 febbraio 2007-19:09)