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TRAFFICO INTERNAZIONALE DI ARMI E DROGA: SOPRALLUOGO A CASERTA


Armi e droga, due indagini distinte accomunate da S.G., ternano, 38 anni, senza occupazione, che hanno portato a stroncare un possibile traffico internazionale con la Libia. Questa in estrema sintesi l'operazione "Parabellum" illustrata stamani in una conferenza stampa al comando regionale dei carabinieri a Perugia. Sedici le ordinanze di custodia cautelare (dodici ternani, un napoletano e tre rispettivamente di Massa, Lucca e Parma), emesse dal gip Claudia Matteini su richiesta del sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia di Perugia, Dario Razzi, che ha coordinato l'attivita' investigativa ed eseguite dai carabinieri di Terni in sinergia con i colleghi delle province di Massa, La Spezia, Piacenza, Parma, Lucca e Caserta. I reati contestati sono il commercio illecito internazionale di armi, l'associazione per delinquere finalizzata alla cessione di sostanze stupefacenti e la detenzione di droga ai fini di spaccio. Il troncone dell'indagine riguardante le armi, su cui gli inquirenti vogliono mantenere il riserbo, avviato nel 2006 ha portato alla scoperta di quattro personaggi che unitamente al 38enne ternano (implicato nel capitolo riguardante la droga, le cui prime fasi risalgono al 2003, come membro di un sodalizio, composto da dodici persone, che riusciva ad immettere nel mercato locale ingenti quantitativi di hashish e marijuana coprendo per intero la domanda) avevano attivato trattative con una ditta cinese produttrice d'armi e con funzionari di governo della Libia che sarebbero stati gli acquirenti delle armi. In questo caso il tramite era un'azienda di import-export, anche questa cinese, e ci si avvaleva della mediazione di una societa' maltese di cui era general manager uno degli arrestati. Della commessa, 500.000 mitragliatori Kalashnikov del tipo Ak-47, calibro 7,62 mm e 10 milioni di munizioni, era gia' stato fatto pervenire agli acquirenti libici il campionario oltre alle richieste economiche. Il colonnello Rocco Amoroso, comandante dei carabinieri di Terni, ha evidenziato che la rete sgominata aveva attivato ulteriori contatti finalizzati a definire forniture con un rappresentate del governo irakeno mediante un intermediario bulgaro. (12 febbraio 2007- 16:20)

 
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