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PROGETTO INTEGRATO RURALE: FORTE PARTECIPAZIONE A CONVEGNO DI PIANA


Si è svolto l’altra sera, presso la sede dell’osservatorio PIR (progetto integrato rurale) di Piana di Monteverna, in via Laurelli, il convegno dal tema “La dottrina sociale della Chiesa e le politiche europee di sviluppo: il Pir “fa della tua terra una reggia”. Sono intervenuti il presidente dell’AGEPIR, l’europarlamentare Riccardo Ventre, vice presidente Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo; S.E. Monsignor Pietro Farina, Vescovo della diocesi Alife – Caizzo; l’assessore all’agricoltura della Provincia di Caserta, Domenico Dell’Aquila; il presidente della comunità Montana del Montemaggiore, Raffaele De Marco; il presidente dell’associazione Golden Boys Onlus, Eduardo Cantù. Gli interventi sono stati moderati dal project manager del PIR, Gaetano Pizzuti, L’onorevole Riaccado Ventre, nella sua introduzione, ha evidenziato alcune problematiche che toccano i paesi del Montemaggiore e, più in generale, dell’Alto Casertano come il dimezzamento delle popolazioni consequenziale ad uno scarso sviluppo economico. In tutto questo appare chiaro che chi sceglie di vivere in questi paesi – affrontando grossi disagi - lo fa solo perchè fortemente ancorato al posto natio da solide radici e l’amore per il proprio territorio. Chi scegli di restare però ha l’obbligo di tentare di migliorare i nostri paesi. In questa ottica si innesta l’Agepir che nasce attraverso la comunità montana, ente sorto proprio per sviluppare le nostre terre e come tale più vicino alle popolazioni che gli appartengono. Il PIR concorre alla riscoperta della imprenditorialità che è in ognuno di noi, sia dal punto di vista sociale che collettivo. In questo contesto si innesta il cattolicesimo che è sicuramente parte integrante del nostro sviluppo economico. La dottrina sociale della chiesa è uno scritto indelebile che la stessa chiesa aggiorna, quotidianamente, al fine di aiutarci nel nostro lavoro. Il presidente della Comunità Montana, Raffaele De Marco ha affermato che la ruralità è, per la gente dell’Alto Casertano, un elemento di vanto e, senza alcun dubbio, la chiesa ci ha aiutato in questo ponendosi come elemento di raccolta tra la gente e la ruralità stessa. Il Pir oggi si sposa perfettamente con la dottrina della chiesa diventato uno strumento di lavoro e, contestualmente, lo strumento per amare il nostro territorio e per ricercare le risorse per valorizzarlo. Se cresce il territorio cresce anche il lavoro e quindi diminuisce la desertificazione dei nostri luoghi. Il vescovo della Diocesi Alife – Caiazzo, Monsignor Pietro Farina, ha evidenziato l’importanza della dottrina sociale della chiesa intesa come rispetto dell’uomo nella sua essenza. Gli obiettivi di questa dottrina tendono a responsabilizzare le persone rispetto al ruolo che ricoprono nella loro comunità; il rapporto tra la dottrina sociale e il Pir, ovvero la ruralità, consiste nel fare amare all’uomo ciò che Dio gli ha donato. La chiesa svolge questo ruolo attraverso i propri pastori i quali hanno il compito di educare le famiglie ad amare il territorio in cui vivono e ad aiutare l’uomo a capire che intorno a sé ha altre persone che perseguono il suo stesso scopo (sinergia tra le varie comunità). Il Vescovo ha posto anche l’accento sulla sacralità dei soldi pubblici e sul dovere che hanno gli amministratori a spenderli nel miglior modo possibile, nell’esclusivo interesse della collettività. L’assessore Domenico Dell’Aquila, giunto pochi minuti dopo il termine del convegno, per precedenti impegni politici, non ha avuto spazio per un suo intervento. Al convegno erano presenti tutti i sindaci dei Comuni che compongono la Comunità Montana del Montemaggiore Cos’è il PIR: Lo sviluppo rurale non è più sinonimo di crescita del settore agricolo, ma va letto e interpretato nel più ampio contesto della crescita dei sistemi locali che, attraverso un approccio integrato tra agricoltura e gli altri comparti produttivi, mantengano vitale il territorio rurale. E’ questa l’idea forza che ha animato, prima, la nascita del PIR (progetto integrato Rurale) e, ora, ha dato vita all’Agepir - Agenzia Promozione della Ruralità – che avrà il compito di curare l’attuazione del Piano delle Attività e delle linee strategiche. Lo scorso 23 dicembre è stata inaugurata la sede dell’osservatorio Pir collocata nell’ex struttura scolastica sita in via Laurelli, a Piana di Monteverna. Il Pir - “fa della tua terra una reggia”- rappresenta un vero e proprio Marketing territoriale applicato allo sviluppo rurale; esso è un innovativo strumento inaugurato dalla Regione Campania per l’attivazione del fondo strutturale FEOGA che promuove e favorisce lo sviluppo economico e sociale delle aree rurali attraverso la riconversione produttiva. I Comuni che partecipano al PIR sono: Caiazzo, Dragoni, Formicola, Giano Vetusto, Liberi, Piana di Monte Verna, Pontelatone, Roccaromana, Rocchetta e Croce, Riardo. Le strategie incentrate su questo tema dovranno supportare la riconversione produttiva e la diversificazione dei redditi e delle attività agricole in aree caratterizzate da oggettive condizioni di arretratezza e marginalità, particolarmente colpite dagli effetti dei nuovi orientamenti di Politica Agricola Comune. Attraverso l'irrobustimento del tessuto produttivo delle filiere agroalimentari e il miglioramento delle condizioni di contesto, le strategie dovranno agevolare un cambiamento di fisionomia del tessuto produttivo locale, orientandolo maggiormente al mercato. Le linee di intervento si espliciteranno in azioni integrate volte a favorire la riconversione produttiva verso produzioni agricole con adeguati sbocchi di mercato; ad adeguare le dotazioni infrastrutturali dei territori rurali a sostegno dello sviluppo di attività agricole maggiormente competitive ed orientate al mercato; alla diversificazione ed integrazione dei redditi agricoli attraverso la promozione di opportunità di lavoro in ambiti affini a quelli agricoli; intensificare la diffusione di attività di servizio in favore delle aziende agricole ed agroalimentari; introdurre sistemi di certificazione di prodotto e di processo tra gli operatori economici della filiera, stimolando la riconversione verso produzioni biologiche; incentivare iniziative volte alla promozione e valorizzazione commerciale attraverso azioni comuni. (24 gennaio 2007-17:15)

 
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