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CANCELLO ED ARNONE: OPERA OASI, FAUNA VOLTURNO E FESTEGGIAMENTI S.ANTONIO


Con delibera di Giunta Regionale della Campania del novembre 2006 è stato stabilito di istituire un parco progetti relativo ad interventi infrastrutturali tesi al sostegno dell’offerta turistica nell’ambito dei “Progetti Integrati” e che favoriscano l’adeguamento della dotazione di infrastrutture specifiche e delle attrezzature turistiche complementari, nonché il miglioramento del sistema della portualità turistica regionale anche in un’ottica di destagionalizzazione. Con detta delibera è stato precisato che gli interventi da inserire nel parco progetti per il turismo debbano presentare un livello di progettazione esecutiva, ovvero devono essere interventi per i quali sia stato adottato un provvedimento formale da cui risulti la volontà espressa dell’Amministrazione di attivare le procedure dell’appalto integrato ai sensi dei competenti articoli di legge. A tal proposito, poiché sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania del Novembre 2006 è stato pubblicato l’avviso pubblico di manifestazione di interesse alla presentazione di progetti di infrastrutture e strutture complementari allo sviluppo dei sistemi turistici locali e degli itinerari turistici “Por Campania 2000/2006 Misura 4.6”, l’Amministrazione Comunale ha redatto, all’uopo, un progetto preliminare onde partecipare al suddetto avviso pubblico per accedere ad eventuale finanziamento e provvedere alla realizzazione delle seguenti opere presso l’Oasi del Caricchiano “Realizzazione area verde, museo all’aperto del sistema fluviale del Volturno per lo sviluppo di attività didattiche, sportive, ludico-ricreative, chiatta galleggiante adibita a bar ristoro con degustazione dei prodotti tipici, nonché valorizzazione delle risorse naturali. Il progetto preliminare, agli atti dell’Ente presenta la programmazione dei seguenti lavori: realizzazione cascata naturale; realizzazione percorsi obbligati con passeggiata pedonale, in bicicletta, a cavallo, staccionate, cartellonistica, aree pic-nic, tavoli, sedie; opere di ingegneria; arredo ecocompatibile, fornitura e posa in opera di giochi; riqualificazione lago; realizzazione di chiatta galleggiante adibita a bar ristoro; impianto di pubblica illuminazione; impianto idrico. Pertanto, l’Ente ha ritenuto opportuno approvare il suddetto progetto preliminare, ed inoltrare alla Regione Campania, formale istanza per il finanziamento dell’opera.

Fauna Volturno

Parlare del nostro fiume, dice il Sindaco Emerito, è un piacere ed un obbligo perché esso rappresenta una vera ricchezza sia sotto l’aspetto economico, ma soprattutto, sotto l’aspetto faunistico. Infatti nel tratto in prossimità di “Caricchiano” (Cancello ed Arnone), come per quasi tutto il medio corso del fiume, l’ambiente ripariale, per i suoi molteplici aspetti, è costituito da diverse associazioni vegetali ed è frequentato da differenti popolamenti faunistici. Tra le piante, per quanto riguarda le specie strettamente acquatiche, e cioè quelle che, talora liberamente natanti, talora ancorate sul fondo, sono comunque per la maggior parte immerse nell’acqua, possiamo segnalare la “Ruppia sp. e Potamogeton sp.” La vegetazione acquatica risulta essere comunque poco abbondante. La fauna che abita questa parte del Volturno ed in particolare quella non coperta da vegetazione dove l’acqua è più profonda, è abitata principalmente da ittiofauna e invertebrati bentonici. Le conoscenze bibliografiche su questa fauna sono scarse; tuttavia l’ittiofauna risulta essere abbondante e costituita tra l’altro da “Mugilidae, Leuciscus sp., Ciprinus carpio”. Questa parte del fiume è anche terreno di caccia del “martin pescatore” ed inoltre si nutre in questa zona il “tuffetto”. Tra le pianti palustri, cioè quelle specie terrestri che sono legate alla presenza dell’acqua, ricordiamo “Lythrum salicaria, Lytrhum Sparganium erectum, Lythrum Alisma plantago-acquatica ecc.” Questo ambiente ospita numerose specie di uccelli. Infatti, qui si possono riprodurre la “folaga e la gallinella d’acqua”. Tra i passeriformi troviamo la “cannaiola” e il “forapaglie castagnolo”. Sono legate a questo habitat anche alcune specie di anfibi ed alcuni rettili “Natrix natrix L” e la nutrice tassellata “Natrix tassellata L.”. Nelle zone più riparali, cioè quelle delle rive e dei terreni immediatamente adiacenti, troviamo “Salis sp.Populus tremula e Populus alba L.” Queste essenze legnose sono di estrema importanza poiché il loro inestricabile intreccio di radici contribuisce a trattenere il terreno delle sponde ed i sedimenti trasportati dal fiume, tra cui, purtroppo, a volte, anche materie plastiche. La vegetazione ripariale risulta molto alterata, mancando in numerosi tratti. In poche zone del fiume i pioppeti presentano una maggiore estensione. I filari di salici presenti lungo la riva ospitano diverse specie di uccelli, come la capinera e in inverno anche il pettirosso e la passera scopaiola, legati alla presenza degli insetti e delle bacche di cui si alimentano. Tra i mammiferi che utilizzano questo habitat si conosce la presenza della volpe, la donnola ed in alcuni tratti anche la faina e il moscardino. Sono sicuramente presenti più specie di Chirotteri. Possiamo, comunque, concludere dicendo che la vegetazione sembra molto modificata rispetto a quelle che dovrebbero essere le condizioni naturali. Difatti la forte azione antropica non solo ha ridotto la presenza e ostacolato il naturale evolversi della vegetazione, ma ha anche provocato una compenetrazione tra le specie autoctone e quelle avventizie esotiche. Di essa risente, ovviamente, conseguenze negative anche la fauna.

Festeggiamenti In molti paesi campani, tra cui Cancello ed Arnone, il 17 gennaio vengono accesi grossi falò in onore di S. Antonio Abate. Questo Santo è il protettore degli animali domestici e guarisce anche dall’Herpes Zoster, una malattia virale derivata da un parassita del frumento che provoca irritazioni e bruciori della pelle, molto diffusa nel passato fra i contadini, chiamata “Fuoco di S. Antonio”. L’accensione del fuoco è infatti caratteristica dei riti di purificazione e di distruzione del male. S. Antonio Abate è il più venerato dei Santi fra i contadini che lo festeggiano oltre che con grandi fuochi, con tradizionali rappresentazioni, banchetti e cibi rituali. Nel nostro paese, da memorabile tempo, la festa di S. Antonio si tiene in diversi rioni, essa culmina nell’accensione di grossi falò preventivamente sistemati e nella consumazione di abbondanti libagioni e grosse bevute…soprattutto! Nelle varie strade, gremite di persone di tutte le età, la musica folkloristica rinvigorisce anche i partecipanti più anziani (direi, soprattutto, le persone più anziane) che non disdegnano di dare prova della loro efficienza, effettuando vere e proprie performance di balli caratteristici della tradizione popolare. Buon S. Antonio, dunque, e buon divertimento a tutti! (16 gennaio 2007-19:10)

 
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