Caserta - 'Sono consapevole del ruolo importante che svolge la stampa e ritengo che anche da parte dell'istiuzione che rappresento è necessario trovare il giusto equilibrio nei contatti. La lealtà di un rapporto schietto è anche fondata sugli obblighi, che ciascuna parte, deve riconoscere'. Lo ha affermato oggi il nuovo questore di Caserta, Carmelo Casabona, incontrando i giornalisti di carta stampata, radio, tv e web. Casabona, che è stato collega di corso di Mario Papa, questore uscente promosso nel servizio antiterrorismo della Capitale, ha incontrato questa mattina il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti (segue servizio). Altri saluti istituzionali - tra cui quelli con i rappresentanti della magistratura sammaritana - seguiranno tra oggi e domani. 'Mi hanno detto che qui in questura ci sono ottimi funzionari e dirigenti e personale in gamba come anche i rappresentanti sindacali.'. Il neo questore, proveniente dalla direzione interregionale di Catania (ufficio che sovraintende le questure della Sicilia occidentale) si è soffermato sui suoi trascorsi in terra siciliana, sui rapporti con i giornalisti del luogo e sulla differenza tra la mafia siciliana ('si è estesa a livello mondiale ed è l'unica che ha osato sfidare in modo più eclatante lo Stato') e quelle non meno 'pericolose' come la acra Corona Unita pugliese o la stessa camorra campana. Il neo questore ha ricordato chi è morto nella lotta alla mafia come i giudici Borsellino e Falcone (con il primo Casabona gestì il pentitemento del collaboratore Messina), il prefetto Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella ed anche i giornalisti Mauro De Mauro e Pippo Fava. (8 gennaio 2007-18:30)
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