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Il Vescovo di Caserta è una delle personalità più stimabili della nostra Chiesa. Egli non ha potuto pronunciare quella frase che per strumentalizzazione politica oggi gli viene attribuita da personalità autorevoli del governo di centro destra di questo Paese, rappresentanti dei partiti di Alleanza Nazionale, di Forza Italia e della Lega Nord. Lo riferisce una nota a firma del presidente delle "Vittime di Procida" che prosegue cosi': "Non mi stupiscono e non mi preoccupano le loro prese di posizione contro Monsignor Nogaro: aspettavano da molto tempo l’occasione per dire che questo Vescovo a Caserta non deve rimanere. Sono molto note, infatti, le battaglie di Monsignor Nogaro a favore dei deboli, degli immigrati, dei senza lavoro, dei diseredati, degli ultimi del mondo e sono altrettanto note quelle condotte contro le scelte di quella classe politica che sostiene la chiusura delle frontiere, se non l’affondamento delle imbarcazioni in alto mare, per contrastare il fenomeno dell’ingresso di clandestini in Italia. Mi preoccupa, invece, che a capo di questa delegazione di reazionari vi sia il Ministro dell’Interno di questo Paese che con le sue minacce di “compiere passi opportuni nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche” mostra di interferire negli affari di uno Stato come il Vaticano. Se qualcuno alla Santa Sede dovesse solo immaginare di ascoltare le minacce che il Ministro dell’Interno rivolge al nostro Pastore, allora dovrebbero sapere che da otto anni, da quando mio marito e una giovane infermiera morirono a Procida dilaniati dalle pale di un elicottero durante una missione di soccorso aereo, una delle poche persone che mi sono ritrovata vicino è stato proprio Monsignor Nogaro. Il suo conforto e sostegno non solo religioso è stato determinante per me e per i miei due figli per superare quel drammatico momento e per continuare a vivere ed a educare i miei figli anche nella fede di Dio. Il 18 novembre scorso, data dell’ottavo anniversario della tragedia di Procida, abbiamo già ricordato quanto molto poco hanno fatto i Ministri dell’Interno che si sono succeduti, compreso quello attualmente in carica, per le vittime di Procida. Abbiamo ricordato che come familiari delle vittime non solo non abbiamo avuto giustizia, ma che siamo stati dimenticati dallo Stato. Mi chiedo: uno Stato che tenta di far passare per risarcimenti gli indennizzi dovuti per la morte in servizio di mio marito e che non risarcisce neanche un euro ai familiari dell’infermiera di Procida che Stato è? Monsignor Nogaro ha ragione quando pronuncia la frase: “Fenomeni come quelli del terrorismo non si combattono con le armi. Bisogna fare attenzione a non esaltare il culto dei martiri e degli eroi della patria strumentalizzando la morte di questi nostri giovani per legittimare guerre ingiuste”. Ha ragione perché è solo con discorsi di questo tipo che si eleva il senso critico di un popolo. Un popolo che non può mandare i suoi figli a morire “per la pace” in un contesto dove ancora c’è la guerra, una guerra da noi non voluta. Per i familiari dei morti a Nassiriya auguro che lo Stato sia capace davvero di riconoscere il sacrificio dei loro cari e che non si fermi solo all’organizzazione imponente dei funerali di Stato, come è successo a me. Ad ogni modo auguro loro, con tutto il cuore, di avere la fortuna di trovarsi accanto un Pastore che sappia guidarli e consolarli per la perdita dei loro cari e per l’assenza dello Stato come ha saputo fare con me Monsignor Nogaro.

 
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