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S. MARIA C.V. (CASERTA): AL GARIBALDI E' DI SCENA GIUFFRE'


Prosegue mercoledì 20 e giovedì 21 dicembre (alle ore 21.00) con ‘Il medico dei pazzi’ di Eduardo Scarpetta nell’allestimento diretto ed interpretato da Carlo Giuffrè, la programmazione del Teatro Comunale Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Presentato da Diana Or.i.s. lo spettacolo è programmato nell’ambito della terza stagione teatrale promossa dall’amministrazione comunale sammaritana, dal Teatro Pubblico Campano, con il sostegno della Regione Campania. Ne ‘Il medico dei pazzi’ il popolare attore e regista Carlo Giuffrè, veste i panni di Felice Sciosciammocca, maschera creata da Scarpetta e resa celeberrima da Totò. L’intreccio prende il via con l’arrivo a Napoli di Sciosciammocca – Giuffrè che dalla campagna con la moglie Concetta (Antonella Lori), va in città per vedere l’Ospedale dei pazzi costruito dal nipote prediletto Ciccillo (Pierluigi Iorio). In realtà è tutto un imbroglio del giovane che, dopo essersi finto medico, per spillare ulteriori quattrini allo zio, si è inventato questa impresa. Come risolvere l’impasse? La trovata di Ciccillo è di portare lo zio a visitare la Pensione Stella, spacciandola per l’Ospedale, confidando nell’eccentricità dei personaggi che la abitano. Punto di forza della messinscena è proprio la caratterizzazione dei finti pazzi su cui Giuffré agisce con una connotazione personalissima: dilata e cesella i siparietti dei vari protagonisti così da aggiungere alla farsa scarpettiana componenti che spaziano dall’avanspettacolo, alla canzone napoletana, al balletto, ad atmosfere clownesche. Esilarante diventa la galleria dei personaggi: un giovane irrequieto giornalista in cerca di ispirazione per le sue novelle da pubblicare quotidianamente (Vincenzo Borrino), l’attore in costume di scena che prova l'Otello (Rino Di Maio), il malinconico musicista che spera di partire per nuove tournée (Piero Pepe), la trasbordante ex sciantosa (Monica Assante Di Tatisso) che cerca di trovare un marito alla timida figlia Rosina (Eva Immediato) la quale, di fronte all’esuberanza della madre, non riesce a dire una parola. Felice, si trova travolto dalla girandola di sketches degli abitanti della pensione che hanno effettivamente comportamenti sopra le righe così da apparire a tutti folli. E qui sta la riflessione che Giuffrè inserisce in una sorta di elogio della follia convincendosi che un po’ di sana pazzia fa bene, dato che è segnale di libertà. Le scene sono di Aldo Buti, la regia di Giusi Giustino, le musiche originali sono di Francesco Giuffrè. (19 dicembre 2006-15:22)

 
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