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CASSAZIONE PER TRAVAGLIO BUONA SOLO SE GLI CONVIENE. POI INNEGGIA LINCIAGGI


Capua (Caserta) - "Se il mio vicino di casa entra nella mia abitazione e porta via la mia argenteria per me è un ladro è non mi interessa se la Cassazione lo assolverà. Rimane un ladro". Parole di Marco Travaglio, ospite venerdi sera a Capua nel corso di un incontro moderato da Raffaele Sardo, tenutosi presso Palazzo Fazio e organizzato dalla libreria Uthòpia. L'occasione, la promozione del suo ultimo libro «La scomparsa dei fatti», edito dal Saggiatore che si apre con un elenco, dedicato a tutti i giornalisti della serie di «C'è chi nasconde i fatti perché...». Dal dibattito è emerso il Travaglio dell'Anno Zero ma anche il giornalista che non crede più nelle sentenze (ha spesso nominato quella della Cassazione a proposito della giornalista Anna La Rosa, finita sotto procedimento penale e poi assolta per aver ricevuto in regalo un orologio da un'azienda). "Non mi interessa che La Rosa è stata assolta, il fatto c'è stato ed è una cosa immorale - ha ripetuto Travaglio - se la Cassazione ti assolve non vuol dire che non rimani un ladro o che non ha commesso quel reato". Inneggiando, in qualche passaggio, anche al 'linciaggio' in piazza del presunto colpevole-innocente, il giornalista - che ieri sera, forse lontano dai riflettori nazionali, pare essersi messo sotto i piedi il codice di procedura penale e mostratosi diffidente dei magistrati, solitamente da lui esaltati - è tornato improvvisamente a credere nella Cassazione. L'occasione, quando ha raccontato di un suo articolo su Bettino Craxi nel quale l'aveva chiamato ladro guadagnandosi una querela presentata dalla figlia Stefania. "La signora Craxi mi disse che avevo offeso suo padre chiamandolo ladro ma mica l'avevo detto io, l'avevano scritto i giudici della Cassazione...". Insomma, per Travaglio, in questo caso, la Cassazione aveva ragione. Buona solo quando conviene a Travaglio? In sala qualcuno, gli ha fatto notare che esisteva anche un orologio (solo 100 esamplari) regalato da Berlusconi a Bertinotti (tifoso del Milan) ma il giornalista ha ricordato che nulla gli ha impedito di scrivere su calciopoli pur tifoso della Juventus.
Le considerazioni (per così dire) di Travaglio, ossessionato dai ladri-assolti, non hanno risparmiato la parlamentare Chiara Moroni figlia di un manager morto suicida ("è diventata onorevole solo perchè il padre è stato un tangentaro che si è ucciso", ha detto Travaglio fra qualche silenzio imbarazzante della platea...) e nemmeno il padre di Mediobanca, lo scomparso Cuccia, il cui nome è stato associato a quello di Craxi quando ha parlato di bilanci. "Anche il padre della cupola finanziaria Cuccia, disse una volta - ha informato Travaglio - che nessuna società aveva bilanci in regola a proposito di quelli della Montedison". Tralsciamo i commenti sul collega Bruno Vespa e tutta la prima parte. Fin qui la cronaca non menognera, come piace a Travaglio... Un po' irriverente nei confronti di una spettatrice il modearatore: "lei non ha capito, non ha capito", ha detto Sardo rivolgendosi ad una signora che aveva parlato dell'apprezzamento di D'Alema per Berlusconi nella trasmissione di Fazio 'Che tempo fa'. (15 dicembre 2006-23:59)

 
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