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MEDICINA: CLINICA CASERTANA PARTECIPA A PROGETTO RICERCA SU SCOMPENSO CARDIACO


Lo scompenso cardiaco è determinato da un’insufficiente capacità di “pompa” del cuore nell’ossigenare l’intero organismo. Nella maggior parte dei casi tale incapacità è legata ad una riduzione della contrazione cardiaca per indebolimento del muscolo cardiaco. Talvolta questo indebolimento si associa ad un ritardo di attivazione elettrica di alcune parti del cuore rispetto ad altre impedendo un’efficace contrazione. L’indebolimento del muscolo cardiaco può essere corretto mediante l’uso dei farmaci, mentre la contrazione disordinata può essere curata con l’applicazione di un pacemaker biventricolare che favorisce la sincronizzazione dell’attività cardiaca. È attualmente in corso uno Studio osservazionale nazionale, denominato “Ever pacing”, il cui centro pilota è l’ospedale di Ferrara, mediante la coordinazione del dr. Donato Mele. Lo studio è finalizzato a seguire pazienti affetti da scompenso cardiaco candidati all’impianto di pacemaker biventricolari, monitorandone con l’Ecocardiografia gli effetti e, quindi, individuando i casi in cui è possibile per il paziente trarne i maggiori benefici in termini di qualità e quantità di vita. “La Casa di Cura “San Michele” di Maddaloni (CE) è l’unico centro privato d’Italia, oltre che l’unica struttura sanitaria della Campania, che partecipa al progetto – dice la dott.ssa Gabriella Grimaldi, responsabile del Laboratorio di Ecocardiografia della Casa di Cura –. Scopo dello studio è di misurare in modo oggettivo, attraverso i parametri strumentali ecografici, il miglioramento dell’attività cardiaca. La tecnica del Doppler tissutale (DTI) è la metodica utilizzata nel monitoraggio dei parametri osservati e l’esame ecografico può consentire al medico di guidare e migliorare l’uso della terapia di stimolazione. Quindici dei trenta pazienti necessari allo studio nazionale sono stati arruolati presso la Casa di cura San Michele”. I principali investigatori dello studio, oltre alla dott.ssa Grimaldi, sono il dr. Antonio De Simone, responsabile del laboratorio di Elettrofisiologia presso la medesima Casa di cura, e il dr. Fabio Capasso, ecocardiografista esperto anche della metodica DTI. Le informazioni fornite da questa struttura sanitaria potranno influenzare ricerche future tese all’ottimizzazione della gestione del paziente affetto da scompenso cardiaco.

 
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