Caserta (di Riccardo Ventre, Eurodeputato e Conislgiere comunale a Caserta) - Chi fa politica, come si suole dire, e soprattutto un consigliere comunale, non può ignorare ciò che avviene nella città e quindi sono costretto mio malgrado oggi a fare alcune considerazioni, che spero poi poter fare in consiglio comunale, su ciò che è successo ieri nel centro cittadino per la manifestazione dei diritti dei migranti e dei rifugiati. Piazza Vanvitelli ridotta ad un bivacco ed una pattumiera, autorità politiche di sinistra e religiose a guidare manifestazioni e cortei, non ho capito contro chi o a favore di chi, e comunque uno spettacolo assolutamente inaccettabile. Premetto in maniera chiara ed inequivoca che la solidarietà cristiana ha ispirato, ispira ed ispirerà sempre ogni mia azione in politica, che considero la multietnicità una ricchezza e che pertanto ho il sacro rispetto per chi, lasciando la propria terra, i propri affetti, le proprie abitudini, la propria famiglia, viene in cerca degli elementi minimi della sopravvivenza nella nostra società cosiddetta evoluta ed opulenta. Ciò ho dimostrato di voler attuare anche da Presidente della Provincia con la costituzione del primo consiglio provinciale degli immigrati e con il progetto “Speranza” che ha salvato dalla schiavitù della prostituzione centinaia di donne immigrate. Così come ho posto in essere tante altre azioni a favore degli immigrati. Ricordo queste cose non per vanità o per acquisire meriti ma per ridurre la possibilità che qualche solone di turno cestini il mio dire come quello di un razzista. Orbene, proprio le convinzioni che io ho della necessità per il rispetto che bisogna avere per l’altro uomo mi porta a giudicare con assoluta negatività le strumentalizzazioni che di questi poveri sventurati fanno alcuni politici, ovvero esponenti della gerarchia ecclesiastica. Il loro comportamento riesce ad ottenere, al di là delle loro magari buone intenzioni, solo il risultato di una spaccatura in due della società: in chi cioè vorrebbe assicurare a coloro che in altri Paesi vivono in condizioni subumane (e dico, senza polemica, a volte proprio a causa di dittature comuniste) una vita dignitosa nei paesi occidentali, e quindi disciplinando gli accessi, favorendo gli investimenti di sviluppo nei paesi poco progrediti, insomma facendo azioni ordinate e mirate al bene vero di queste persone e chi invece dice “venite, venite” tanto un tozzo di pane pur si trova con il risultato che poi in molti sono costretti a trasferire qui la subumanità delle condizioni di vita dei loro paesi di origine. Allora un appello alle associazioni, che pur tanto si adoperano per questi sventurati, ai Partiti Politici tutti, ma soprattutto al sindaco diciamo rimbocchiamoci con serenità le “maniche” e lavoriamo tutti insieme per cercare di affrontare e risolvere il problema. Non giova a nessuno operare delle forzature per alloggiare nel seminario di S. Antonio queste persone, creerebbe uno sconquasso nella città e queste persone sarebbero ingiustamente detestate dai cittadini casertani. Esaminiamo dunque il problema in consiglio comunale e perveniamo a delle soluzioni dignitose ma che siano in primo luogo rispettose di quelle persone che in questa città lavorano, pagano le tasse, hanno, in alcuni casi da generazioni, concorso ad edificare questa società e questa città. (25 novembre 2006-19:59)