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IRAQ, TERMINA 'ANTICA BABILONIA': MILITARI DELLA GARIBALDI PRONTI AL SALUTO


Uno stringato comunicato della Difesa per annunciare che la missione Antica Babilonia, cominciata tre anni e mezzo fa, di fatto è finita: un atto sancito formalmente con la cerimonia di saluto, oggi, a Baghdad, del generale George Casey, comandante delle Forze multinazionali in Iraq. Seguiranno altre cerimonie solenni: ai primi di dicembre l'ammainabandiera nella base italiana e, qualche giorno dopo, la cerimonia di saluto dei bersaglieri della Garibaldi, a Caserta. Ma già adesso, a Nassiriya, gli italiani sono solo poche centinaia e da tempo l'unico loro impegno operativo, peraltro molto oneroso e complesso, è quello di riportare a casa soldati, armi e bagagli. La più importante e recente svolta nella missione c'é stata due mesi fa, esattamente il 21 settembre, quando nel corso di una cerimonia in una superprotetta base militare di Nassiriya - presenti, tra gli altri, il premier iracheno Al Maliki e il ministro della Difesa Parisi - gli italiani hanno formalmente ceduto la responsabilità della sicurezza della provincia del Dhi Qar agli iracheni. Ancora per circa un mese, poi, i militari della Garibaldi hanno proseguito a monitorare l'attività delle forze di sicurezza locali - pronti anche ad intervenire, se richiesti, per far fronte ad ogni evenienza - ma dal 31 ottobre scorso pure questo periodo di supervisione ('operational overwatch') è finito. Agli italiani sono subentrati in questo compito i militari australiani, come ha reso noto lo stesso 31 ottobre il governo di Canberra, con una nota. Il contingente di Antica Babilonia, intanto, negli ultimi tempi si è andato assottigliando ogni giorno di più. All'inizio della missione, nel giugno 2003, i militari erano circa 3.200: una consistenza che è rimasta invariata per oltre due anni, fino a settembre 2005, quando il contingente è sceso a quota 2.900. Lo scorso gennaio, poi, un ulteriore taglio di altre 300 unità. Alla fine di giugno, con l'arrivo della brigata Garibaldi, l'ultima sforbiciata - peraltro già pianificata da tempo - che ha portato il contingente italiano a 1.600 soldati. Per tutta l'estate il numero è rimasto quello, ma già da fine settembre sono cominciati i primi rimpatri, proseguiti senza sosta. Oggi i militari italiani presenti a Nassiriya sarebbero solo poche centinaia (ma si tratta solo di indiscrezioni, perché la Difesa non fornisce più il numero dei soldati effettivamente schierati nei vari 'teatri'): dal 6 novembre hanno lasciato la storica base di Camp Mittica, per oltre tre anni quartier generale della missione, donandola all'Iraqi Army. Quello che resta del contingente si è invece trasferito a Little Italy, un altro campo, sempre dentro la base aerea di Tallil, dove si trova anche il Team di ricostruzione provinciale a guida italiana, a quanto pare tuttora in funzione. Oggi, a Baghdad, il saluto formale ai militari di Antica Babilonia da parte di Casey, il gran capo della Coalizione. La cerimonia si è svolta a Camp Victory, quartier generale della Forza Multinazionale in Iraq. Prima gli inni nazionali - italiano, iracheno e statunitense - poi gli interventi dello stesso Casey, del nostro ambasciatore a Baghdad Maurizio Melani e dell'ammiraglio Giampaolo Di Paola, capo di Stato maggiore della Difesa. Di Paola, si legge in una nota della Difesa, dopo aver ringraziato "la Multinational Force, le Forze armate irachene, tutti i soldati che hanno lavorato con i nostri militari", ha voluto ricordare, citandoli uno per uno, i nomi di tutti i caduti italiani in Iraq (32 militari e 6 civili, tra cui il funzionario del Sismi Nicola Calipari - ndr). Ha concluso, poi, rivolgendo "un augurio ed un auspicio di pace, democrazia e prosperità al popolo iracheno". Al termine della cerimonia l'ammiraglio ha consegnato al generale Casey e al generale Chiarelli, comandante del Corpo d'armata, la Decorazione interforze d'Onore dello Stato maggiore della Difesa. Numerose le autorità militari presenti alla cerimonia di saluto: tra le altre il generale Alì, comandante delle Forze terrestri irachene e, naturalmente, il generale Carmine De Pascale, comandante del contingente italiano a Nassiriya. (18 novembre 2006-21:34)

 
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