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*CONFERENZE STAMPA, COME SI ORGANIZZANO: LA CRUDA REALTA' IN VADEMECUM*

Caserta - Dopo il «voto» agli uffici stampa (abbiamo visto chi è più organizzato e chi meno) vedi qui abbiamo ricevuto molte segnalazioni riguardanti richieste su «valutazioni» di conferenze stampa, sulla loro buona riuscita e soprattutto su come si organizzano. Al di là delle classiche ed «educate» regole che inondano decine di testi (qualcuno anche scritto da colleghi casertani agli ultimi posti nella classifica degli uffici stampa casertani), la «prova del fuoco» va fatta in pratica dove si acquisiscono elementi che poi diventano i retroscena del successo. Ecco perché, ospitiamo alcuni consigli (nudi e crudi) che, perché no, potrebbero finire presto anche in un vademecum, forniti da alcuni giornalisti (che hanno lavorato dentro e fuori i giornali; per piccole o grandi aziende, per enti etc.) che si sono resi conto che poche cose fanno volare una conferenza stampa. Senza ipocrisia.


Regola numero 1, velocità e orari consoni al lavoro di redazione: I giornalisti sono degli «sfaticati» (in senso buono…), hanno mille cose da fare in redazione…e quindi una conferenza stampa deve essere organizzata in orario consono e deve essere breve. Ma, soprattutto, deve iniziare con nn meno di 15 minuti di ritardo e deve essere fornito un tracciato, con un comunicato stampa cartaceo che poi deve essere spedito anche via mail (in word, in modo che il giornalista può modificare senza ricopiare). Assicuratevi che nella stessa giornata non ci siano altre conferenze stampa più importanti (se poi la cosa è stata programmata prima, vedremo le soluzioni da adottare per far convogliare verso di voi i colleghi di giornali cartacei, on line, tv, radio e così via).

Regola numero 2: perché dovrebbero venire proprio alla vostra conferenza? - Se organizzate una conferenza per un’azienda, privati, enti privati (per gli enti pubblici questo discorso può valere un paio di volte l’anno), potete certamente distinguervi. Un pranzo (cena un po’ più difficile a meno che la notizia non va per il giorno dopo) preceduta da un briefing di 15/20 minuti (poi si continua a tavola) va bene ma deve durare poco. Se l’argomento è particolarmente importante per chi l’organizza, dopo il pranzo ai giornalisti – che si sono scomodati – si può offrire anche un piccolo pensiero: da una penna, ad un’agenda (cose un po’ superate per la verità); un set per la scrivania, una sciarpa (anche per le donne), una cravatta, foulard, attrezzi utili per il lavoro (una pen-drive per il computer), macchina fotografica, un Blackberry (bellissimo!!!) e così via fino a buoni omaggio da spendere da qualche parte (negozi di telefonini, profumerie, etc), o, se la confidenza è tale, anche un emolumento in busta chiusa. Quando rifarete la conferenza stampa, la vostra sarà la più affollata (in caso di altri eventi in corso) e tutti vi preferiranno. L’ideale sarebbe un pranzo con regalo (ma evitate omaggi sotto i 40 euro). Naturalmente, parliamo di conferenze che devono avere come argomento qualcosa da cui si possa ricavare la notizia…

Regola numero 3: invitare tutti - Direttore e giornalista di tutte le testate o una rappresentanza in grado di poter veicolare il vostro messaggio in maniera completa: vanno invitati tutti e tutti vanno omaggiati in egual modo. Assicuratevi però che il giorno dopo pubblichino con evidenza quanto veicolato durante la conferenza stampa: se il risultato non ci sarà, andrà invitato qualche altro giornalista più incisivo.

Regola numero 4: respingere le frasi sciocche - «Quante volte - racconta un giornalista - mi hanno invitato a pallose conferenze politiche, dei sindacati o così via, dicendomi “farete un bel pezzo e il giornale venderà tante copie…”.». Da precisare: 1) se il giornale venderà tante copie, non aumenterà certo lo stipendio (diciamo stipendio…) dei giornalisti ma solo quello dell’editore; 2) perché dovrei venire ad una squallida conferenza stampa come la organizza chi mi sta invitando quando se ne organizzano tante uguali con lo stesso argomento; 3) far capire a chi ti sta invitando che non può pretendere di farsi pubblicare sciocchezze che lui ritiene grandi scoop…

Regola numero 5: consiglio ai giornalisti presenti - I giornalisti che partecipano ad una conferenza stampa e che pretendono l’orario di inizio preciso e la brevità nn devono poi rompere…le uova nel paniere agli altri intervenendo con lunghissime domande (più lunghe della risposta di chi è al tavolo dei lavori), replicando….insistendo…Capita spesso, infatti, che tutto funziona perfettamente nell’organizzazione ma che sono sempre quel paio di giornalisti, con interventi inopportuni, a far dilungare le conferenze. (15 novembre 2006-16:52) (SEGUE)

 
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