(di Mario Francese per il Centro Studi e Documentazione “Carlo Rosselli”) - Al recente, prevedibilissimo ed impolitico esito delle “primarie alla rovescia” (volute e sostenute con protervia – si badi bene! - esclusivamente da Ds, Margherita e loro occasionali “yes-man”, nonostante i motivati ed ufficiali dissensi e disimpegni manifestati da circa metà coalizione di centrosinistra, cioè Udeur, Sdi-Rosa nel Pugno e Partito della Rifondazione Comunista) si sta aggiungendo in questi giorni, con vergognosa gravità, l’inutile e sciocco gracidare di qualche “trombone iper-trombato” che continua a non voler prendere atto dei propri ripetuti fallimenti e quindi della propria accertata “morte politica”. Giuseppe Stabile, con il suo movimento civico Progetto Democratico per Aversa, ha vinto in ogni caso ed avrebbe vinto comunque una competizione con i soli candidati dei Ds e della Margherita; una competizione basata su regole stilate unilateralmente dai due maggiori partiti dell’Unione ed incredibilmente “cucite addosso” allo stesso Stabile, ex vicesindaco del centrodestra passato repentinamente all’ opposizione. Solo degli autentici deficienti politici o dei paranoici esaltati potevano pensare che la CdL non avrebbe colto l’occasione al volo per inquinare pesantemente il voto delle “primarie” e destabilizzare così l’intero centrosinistra puntando tutto sull’ “outsider” Stabile! Ed ora l’agitar cavilli e il sollevar riserve e contestazioni sulla vittoria del leader del Pda contribuirà solo a peggiorare ulteriormente la situazione dell’ “Unione disunita”, da un lato, ed a stendere un lungo tappeto trionfale al centrodestra, dall’altro. Un “harakiri” per l’intero centrosinistra, questo, che già conosciamo e che non siamo più disposti a subire passivamente per colpa di alcuni “soliti noti”. Pertanto, prima di ogni altro ragionamento sul possibile da farsi, come elettori e simpatizzanti di quel centrosinistra aversano non asservito ad alcun personalismo amical-clientelare di sorta, chiediamo: - le doverose ed irrevocabili dimissioni per manifesta incapacità politica di tutti gli attuali dirigenti locali dei Ds, della Margherita e dei “cespugli” (PdCI, Italia dei Valori-Lista Di Pietro e Verdi) che li hanno appoggiati apertamente. - la “non riproposizione” in ogni caso dei candidati alle “primarie” risultati sconfitti da Stabile e da ritenersi perciò “bruciati”. (8 novembre 2006-12:03)