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DIFFAMAZIONE: FORSE SI SALVANO MOLTI (PSEUDO) GIORNALISTI CASERTANI


Per la diffamazione a mezzo stampa si esclude il carcere per i giornalisti. E' quanto prevede il testo appena presentato in commissione giustizia dalla relatrice Isabella Bertolini (Fi). Si prevedono multe che variano dai 1500 ai 7500 euro.
Nel nuovo testo presentato dalla Bertolini si prevede anche un tetto massimo per il risarcimento del danno: 25 mila euro. E l'azione civile per il risarcimento si prescrive entro un anno dalla pubblicazione. "Salva la responsabilità dell'autore della pubblicazione e fuori dai casi di concorso - si legge nel testo appena depositato - il direttore o il vicedirettore responsabile rispondono dei delitti commessi con il mezzo della stampa, della diffusione radiotelevisiva o con altri mezzi di diffusione se il delitto è conseguenza della violazione dei doveri di vigilanza sul contenuto della pubblicazione. La pena è in ogni caso ridotta di un terzo". Nella nuova formulazione del provvedimento si prevede anche che il competente ordine professionale stabilisca delle sanzioni disciplinari in seguito alla trasmissione degli atti da parte della magistratura. Anche l'ingiuria è punita con una multa fino a 650 euro. La pena aumenta a 950 se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato. Le pene aumentano se l'offesa è commessa davanti a più persone. Anche la diffamazione semplice, cioé quella non a mezzo stampa, sarà punita con una multa che può arrivare fino a 1500 euro. Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato la pena potrà arrivare fino a 2500 euro. Se l'offesa "é arrecata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità ovvero in atto pubblico - si legge ancora nel testo - si applica la pena della multa da 500 a 2500 euro. Le sanzioni previste in questo testo si applicano anche ai siti Internet e viene riformulata anche la parte riguardante la rettifica.
La persona offesa ha il diritto di pretendere la rettifica. L'autore dell'offera ha non solo l'obbligo di pubblicarla, ma deve anche chiedere ad almeno altri due quotidiani che questa rettifica venga stampata. Il tutto a sue spese. Chi ha offeso deve fare questa richiesta ad almeno altri due quotidiani a tiratura nazionale entro tre giorni dalla rettifica. Chi adempie a questa disposizione dovrà pagare una multa non superiore a 375 euro.

 
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