Max Vajro giornalista, saggista e scrittore napoletano
é morto oggi all' età di 73 anni. Era nato a Napoli il 20
maggio 1930. Da alcune settimane era ricoverato in una clinica
cittadina, a causa di una gravissima malattia manifestatasi all'
improvviso.
Professionista dal 1969, Max Vajro ha segnato la storia del
giornalismo a Napoli nell' ultimo trentennio. Saggista e
scrittore, grande esperto di storia, di arte e di musica, era
una figura notissima in città, non soltanto negli ambienti
culturali e del giornalismo. E' stato autore di numersi saggi.
Il profilo
Laureato in Lettere all'Università
Federico II, con studi di bibliografia e musicologia, Max Vajro
ha svolto una vasta attività nel giornalismo e nella
pubblicistica, ricoprendo anche vari incarichi in campo
editoriale.
Nel 1950 fu segretario del Comitato per le celebrazioni di
Boito presieduto da Benedetto Croce ed in quegli anni si dedicò
alla critica musicale per il quotidiano 'Il Mezzogiorno' di
Alberto Consiglio e per 'Il Giornale'. Ma fu anche responsabile
dell'ufficio stampa dell'Azienda di soggiorno e svolse lo stesso
incarico per la Società italiana per il progresso delle
scienze, di cui curò i volumi. Intensa anche l'attività come
autore: firmò 'Il quartiere storico-turistico di Napoli' (1954)
con prefazione di Amedeo Maiuri, una raccolta di saggi storici
napoletani 'Ritratto di Napoli con figure' (1960), vinse il
Premio Napoli nel 1957 con "Storia della canzone napoletana".
Ideatore e segretario della 'Storia di Napoli' in 10 volumi,
fu presidente dal 1980 della Società promotrice di belle arti e
in questa veste consegnò una medaglia d'oro al gallerista Lucio
Amelio che fece sempre riferimento a questo episodio come
all'unico riconoscimento ricevuto a Napoli.
Capo ufficio stampa del Teatro di San Carlo dal 1967 al 1972,
fondò e diresse la rivista "Il San Carlo", prima di approdare
nel 1980 alla casa editrice Fausto Fiorentino di cui divenne
amministratore unico e che confluì poi nel gruppo editoriale
'Il Denaro'. Ma Vajro fu anche componente di numerosi comitati:
per i 250 anni del San Carlo, per le celebrazioni a Torino
dell'Unità d'Italia (1961), per il Giubileo in Campania (per
conto della Regione, 1998-2000).
La sua attività editoriale comprende in anni più recenti il
volume ufficiale per il G7 a Napoli, grandi opere illustrate,
come "La Reggia di Caserta", la ristampa integrale dei cinque
volumi del "Voyage pittoresque" di Sant-Non, la
"Dichiarazione dei disegni di Vanvitelli", ma anche
l'ideazione dell'opera in tre voluni su "Napoli nel Novecento"
a cura di Fulvio Tessitore, Alda Croce e Domenico Conte, con la
collaborazione di 150 studiosi.
Redattore, elzevirista e inviato speciale de "Il Mattino"
dal 1968 al 1980, curò anche trasmissioni televisive, rubriche
Rai e diresse emittenti locali.
In una così intensa vita dedicata al giornalismo,
all'editoria e alla cultura, non mancano i riconoscimenti:
grande ufficiale della Repubblica nel 1995, fu nominato nel 2000
dal presidente Ciampi cavaliere di Gran Croce. Nello stesso anno
ricevette il Premio di Narrativa 'Graham Greene' a Capri,
presieduto da Francesco Paolo Casavola, per il libro "Mia madre
innamorata", mentre risale al 1965 il 'Premio Bodoni' ricevuto
dalle mani di Giovanni Mardesteig a Parma. Lo scorso anno
pubblicò, su richiesta di Enzo Siciliano, un lungo racconto su
'Nuovi argomenti'.
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