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CASERTA, CONTRAFFAZIONI: GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA DUE OPIFICI


A distanza di poco più di un mese altro colpo messo a segno dalle fiamme gialle del Comando Provinciale di Caserta per contrastare la diffusione del dilagante fenomeno della contraffazione attraverso l’incessante ricerca di laboratori e depositi, nella prospettiva di arginare “a monte” il commercio e la vendita di prodotti contraffatti, al fine di evitare che la merce immessa sul mercato provochi concorrenza sleale, turbative sociali, svantaggi economici per le aziende titolari delle griffes e, soprattutto, danni ai consumatori. In tale contesto i finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Caserta, al termine di una mirata e penetrante attività investigativa posta in essere d’iniziativa, hanno rinvenuto e sequestrato a San Felice a Cancello (CE) due interi opifici, ubicati in periferia a poca distanza l’uno dall’altro ed entrambi occultati in un scantinato di abitazioni ancora in costruzione, utilizzati per la fabbricazione, il confezionamento e lo stoccaggio di prodotti contraffatti. All’atto dell’irruzione i militari della Guardia di Finanza in uno degli stabilimenti hanno sorpreso al lavoro 17 operai intenti al confezionamento di calzature del tipo “Hogan” e “Prada” palesemente contraffatte: di questi 13 erano italiani e 4 cittadini di nazionalità rumena (di cui 1 con regolare permesso di soggiorno e 3 irregolari ed espulsi). All’interno della fabbrica sono stati rinvenuti macchinari e attrezzature (un cliché Hogan, una manovra metri lineari 8 circa, tavoli da lavoro, asciugatore, macchine spazzolatrici, strongatrici, rivettatrici, raspe, cucitrici, presse, etichettatrice, occhiellatrice, tiraforme, un forno e 252 forme in legno per scarpe ed altro ancora) ed una quantità enorme di accessori (bottoni, lacci, sacchetti, tomaie ed altro) idonee alla produzione in serie di grossi quantitativi di merce. Nel secondo opificio invece, all’atto dell’intervento dei finanzieri, sono stati trovati oltre a capi contraffatti, i macchinari ed attrezzature per confezionare i capi, una quantità enorme di bottoni, etichette, ed occhielli ed altri accessori riportanti le firme di famose griffes della moda ( Louis Vuitton, Richmond, Armani, Dolce & Gabbana, Gucci, Jeckerson, Levis, Carhartt, Blink, Diesel, Miss Sixty e Nike ). Le indagini ora proseguono per capire gli sbocchi commerciali di tali ingenti quantitativi di prodotti: data la loro particolare cura nella confezione, è verosimile che gli stessi fossero destinati non solo alle bancarelle ma anche a rifornire qualche regolare negozio compiacente. I due opifici erano organizzati alla stregua di vere e proprie aziende dell’illecito, la cui ulteriore attività avrebbe fruttato ingenti guadagni. L’operazione di servizio, inoltre, ha permesso di sottoporre a sequestro un notevole quantitativo di merce contraffatta, quantificata in circa 1.022.700 pezzi (capi di abbigliamento completi, etichette, bottoni ed accessori vari da assemblare) pronta per essere immessa sul mercato. I manufatti sequestrati riproducevano nei minimi dettagli le caratteristiche previste dalle case madri per i prodotti originali. E’ da evidenziare, in modo particolare, l’accuratezza delle realizzazioni che rendono ormai sempre più difficile distinguere un articolo originale da uno contraffatto e ciò a discapito degli acquirenti convinti di acquistare merce autentica ad un prezzo inferiore rispetto a quello praticato sul mercato. I tre responsabili, L.S., B.G. e E.E. rispettivamente di anni 37,47 e 42, sono stati denunciati all’A.G. per violazione agli artt. 110, 473, 474 e 648 del codice penale ed art. 22 – comma 12 del Decreto Legislativo n. 286/1998 e successive modifiche e integrazioni con riguardo alla manodopera illegale. (18 ottobre 2006-13:43)

 
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