Caserta - Impiantato, per la prima volta nella Asl Ce 2, un defibrillatore. L’intervento è stato eseguito presso la unità operativa di Cardiologia del presidio ospedaliero San Giuseppe e Melorio di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dall’equipe guidata dal dottor Luciano Fattore. Fattore, dopo l’intervento perfettamente riuscito, ha ringraziato tutti i medici ed infermieri che hanno con lui collaborato negli ultimi quattro anni alla nascita della Utic ed alla progressiva evoluzione delle possibilità diagnostiche e terapeutiche disponili presso la unità operativa. Si tratta di una tecnica di impianto che consente di dare ottime risposte atte a scongiurare la morte improvvisa che è una delle cause di decesso più frequenti tra i pazienti affetti da scompenso cardiaco o cardiomiopatia dilatativa. La causa più frequente è rappresentata dalla cardiopatia ischemica con le sue complicanze. Tale catastrofico evento è causato dalle aritmie cosiddette maligne, cioè minacciose per la vita, come la tachicardia ventricolare e la fibrillazione ventricolare. Negli ultimi anni, grazie al miglioramento dei mezzi diagnostici e delle tecnologie si è giunti alla possibilità di riconoscere i pazienti a maggior rischio di morte improvvisa ed alla possibilità di salvare loro la vita mediante un dispositivo chiamato defibrillatore impiantabile. “Un plauso – afferma il direttore generale dell’Asl Ce2 Angela Ruggiero – all’equipe e agli operatori. Un risultato che conferma la straordinaria capacità di rispondere ai bisogni dell’utenza e che dimostra come sia forte, in barba a quanti sostengono il contrario, la rete di interventi sanitari salvavita. Un tassello di buona sanità che gratifica quegli operatori che ogni giorno in silenzio e con umiltà lavorano in questa direzione”. La tecnica di impianto è simile a quella utilizzata per i comuni pace-maker. L’intervento viene eseguito in una sala operatoria ed in anestesia locale, e consiste nell’introdurre in una o più camere cardiache, attraverso una grossa vena del torace, uno o più elettrocateteri che vengono successivamente fissati al device, alloggiato in una tasca sottocutanea preparata dal cardiologo stesso con un piccolo intervento chirurgico. La differenza sostanziale che c’è tra un comune pace-maker ed un defibrillatore e che quest’ultimo è dotato di un circuito elettronico che è in grado di riconoscere una eventuale aritmia cardiaca minacciosa e di interromperla inviando una scarica elettrica. (28 settembre 2006-17:10)
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