Con una sentenza depositata agli inizi dello scorso agosto, la sesta sezione del Consiglio di Stato (in sede giurisdizionale) ha respinto definitivamente il ricorso che il cappellano della Brigata Bersaglieri «Garibaldi» di Caserta, Giuseppe Danese, aveva impugnato contro la decisione dei giudici del Tribunale Amministrativo della Campania i quali avevano confermato la collocazione in congedo del religioso a decorrere dall’agosto del 2002. Congedo al quale il sacerdote si era opposto dopo la revoca del nullaosta da parte del «Superiore Provinciale della Provincia Romana». L'interessato era ricorso al Tar contestando alcune violazioni di legge ed eccesso di potere in quanto non sarebbe spettato al Comando Brigata «Garibaldi» di provvedere sul suo collocamento in congedo, ma soltanto al Ministero della difesa. Il tribunale aveva accolto la domanda cautelare e ordinato il riesame del provvedimento impugnato sulla scorta delle censure sollevate con il ricorso introduttivo del giudizio. Su proposta dell’ Ordinario Militare, il Ministero della Difesa aveva disposto ugualmente la cessazione dal servizio del sacerdote ed il suo collocamento in congedo illimitato, sempre con decorrenza. Di qui, un nuovo ed articolato ricorso del cappellano nel quale si contestava la valutazione dell’Ordinario Miltare che aveva espresso nei confronti di Danese il giudizio di «mediocre» anziché «ottimo» nonostante i lusinghieri apprezzamenti, secondo il religioso, provenienti dagli ambienti militari. Particolare, quest’ultimo, evidenziato dal Consiglio di Stato – al quale era ricorso Danese dopo la decisione sfavorevole del Tar – che scinde l’attività militare del sacerdote (apprezzata dall’ambiente militare) e quella religiosa, profilo la cui valutazione spetta esclusivamente all’autorità ecclesiastica. (23 settembre 2006-07:35)