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LIBANO, VENTRE: 'SE LA GUERRA LA FA LA SINISTRA NESSUNO E' GUERRAFONDAIO'

Miassione in Libano di guerra o di pace? Basta domandare a qualche generale...ma nessuno lo ha fatto ancora...


(di Riccardo Ventre, Eurodeputato) - L’ipocrisia politica di certa sinistra, anche nostrana, si va manifestando in questi giorni anche su temi che travalicano strettamente l’interesse della nostra città e della nostra provincia. Mi riferisco alla missione di guerra, perché di questo trattasi, dei nostri soldati in Libano. Dov’è finita tutta quella ciurma di cattocomunismi e non che a fronte di una missione umanitaria in Iraq (quella sì che era veramente tale) gridarono allo scandalo, dissero sulle piazze che Berlusconi era un guerrafondaio e si giunse perfino, da parte di qualche nostro prelato pseudo pacifista ad ingiuriare, com’è noto, la memoria dei nostri caduti le cui salme furono ritenute non degne di benedizione e quindi le loro anime non degne del perdono divino? Com’è noto si organizzarono cortei, anche nella nostra città, sui balconi apparivano bandiere della pace che veniva infranta da Berlusconi e dal governo di allora. Oggi il duo Prodi-D’Alema, con la compiacenza dei vari Betinotti, Diliberto, Caruso, Agnolotto ed altri mandano in una difficile guerra (leggi mandano al massacro) dei nostri giovani soldati. Siamo grandi, dice Prodi, siamo di nuovo tra i grandi, infatti mandiamo a rischiare la vita a ben 2500 nostri giovani a fronte di qualche centinaio di persone di grandi paesi europei. Non siamo riusciti ad ottenere nemmeno il comando perché la comunità internazionale non si fida di noi e del nostro comunismo. Ebbene è questa la grande vittoria di cui parlano Prodi e D’Alema? Questa è solo ipocrisia. Un nostro intervento avrebbe avuto senso se finalizzato anche al disarmo di questi terroristi, così come li ha definiti l’Unione Europea, ma di fronte ad una proposta del genere, fatta dal Presidente Berlusconi, Prodi si è affrettato a dire che questo non rientra tra i nostri compiti. E’ come se si incaricasse qualcuno di spazzare una strada col compito di non rimuovere ciò che la imbratta. Così come è ipocrisia il trincerarsi dietro cavilli giuridici per non attribuire ai militari morti in Iraq, nell’adempimento del loro dovere di “militari”, quasi siano dei morti di serie B, la medaglia d’oro al valor militare. Essi sono morti da soldati, nell’adempimento del loro dovere militare, pur se in missione umanitaria. Ma già, quelli erano stati mandati da un governo di centro destra per cui, come gli italiani gettati vivi nelle insenature carsiche dai comunisti sono morti di serie B, così lo sono questi eroi che sono andati a morire in terra lontana per portare pace e democrazia. (29 agosto 2006-18:20)

 
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