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GIORNALISTI DI SERIE A e B: PUBBLICISTA 'AMMONITO' DA...PROFESSIONISTA


(di Giuseppe Sangiovanni) - Certi professionisti casertani della comunicazione, ma non tutti per fortuna, come novelli Catoni, pronti a esibire il tesserino della categoria “superiore”. Vino e alcolici spesso possono provocare serissimi danni al fegato, a volte irreversibili specialmente per chi è avvezzo ad alzare il gomito. A questo proposito, da giorni mi chiedo se a un caporedattore di un giornale di Caserta, “giornalista professionista”, come d’altronde tanti altri professionisti casertani che hanno scelto di stare quindici ore al giorno in redazione, è mai possibile che trigliceridi e transaminasi, dopo anni di virali tempeste, siano giunti a elevati livelli di guardia, tanto da provocare autentiche tempeste di antipatiche follie? Però, poi rifletto che è anche vero che l’invidia può provocare quasi gli stessi effetti dell’alcol. Infatti, si dice sia capace di far perdere riflessi e lucidità. E testa. Chi scrive, “giornalista pubblicista”, è stato, proprio in questi giorni, vittima di un feroce raptus sferrato con inaudita violenza verbale da un “giornalista professionista” pseudo-casertano (uno di quelli che ricordavo come enfant prodige), ferito dalla mia presunta mancanza, o eccesso, secondo i punti di vista, di deontologia professionale.
Nel mirino del tale “cronista professionista” è andato l’ultimo dei miei numerosissimi scoop, “rubati”, per sua convinzione, e trascinati continuamente da chi scrive, un “oscuro giornalista pubblicista” di Caiazzo, su quotidiani, settimanali e redazioni radiotelevisive nazionali. La prova evidente per i miei scoop è riscontrabile nelle collaborazioni conquistate sul campo, senza l’aiuto di nessuno. Sembrerò megalomane ma, sicuramente, l’elenco è necessario per aprire gli occhi al professionista in questione, nel citare i miei sette anni di collaborazione ininterrotta con Piazza Grande-Rai2; la collaborazione in veste d’inviato con La Radio a Colori-Rairadiouno; Maurizio Costanzo Show; Corti di Cronaca, Tutte Le Mattine, Striscia La Notizia-Canale 5; Domenica In-Raiuno. “Libero”, il giornale di Vittorio Feltri; Il Venerdì di Repubblica. Mi fermo qui.
Ma la giaculatoria delle collaborazioni potrebbe continuare. Anche se credo, tuttavia, che, come sottolineavo all’inizio, la chiave di lettura di tanta rabbia possa essere solamente l’invidia. Una tessera da professionista (prossima al funerale, come vuole Capezzone) che gonfia i “professionisti” casertani che aumentano di anno in anno l’esercito di disperati che combatte in Italia nello sconfinato pianeta della comunicazione. L’attacco, secondo uno psicologo, dimostra un patologico e paradossale complesso d’inferiorità nei confronti di un giornalista pubblicista, peraltro di professione ‘free lance’. Raccontavo dell’ultimo dei cinque scoop, a suo dire “scippati malamente” dal sottoscritto.
L’incredibile soap della bolletta milionaria di 181mila euro, inviata dall’Enel alla signora Gravante di Pastorano, raccontata dal sottoscritto sul settimanale Gente, la punta dell’iceberg per il professionista coi nervi a fior di pelle. Un cubetto di ghiaccio diventato acqua in pochi secondi. Nei minuti di virali follie, il cronista professionista ha elencato tutta una serie di scippi subiti. Smentiti all’istante. Storie tutt’altro che rubate dal sottoscritto e segnalate a me, gentilmente, molto prima di essere pubblicate sui giornali casertani. Nell’ultimissimo caso in questione, la bolletta guinness su Gente, la storia mi è stata segnalata dal direttore editoriale di un sito di Pignataro, Pietro Ricciardi, che mi ha indirizzato, con l’aiuto di un amico, dalla signora Gravante.
Raggiunta con un mio collaboratore, abbiamo realizzato un servizio, pubblicato in rete, su altro settimanale nazionale, poi paradossalmente finito sullo stesso giornale del “professionista”. Un altarino svelato dopo avere consultato mail e giornali delle settimane scorse. Chi, allora, avrebbe “rubato” il pezzo?
Ma, le sorprese non sono finite. La pagina 16, del “quotidiano-vittima”, l’altro giorno riportava la storia della mega bolletta di Pastorano: “Finisce su Gente” la storia che fu raccontata la prima volta proprio da… poi un giornalista l’ha portata in giro per l’Italia come fosse un suo scoop personale e senza mai citare la fonte prima della notizia, alla faccia della deontologia”.
E’ il caso di ricordare ancora al distratto professionista, che era pronto a fucilare il suo corrispondente per le segnalazioni a me indirizzate, che la notizia l’ha segnalata a chi scrive, repetita juvant, Pietro Ricciardi. Quel pezzo e le foto pubblicate dal giornale del noto professionista SONO OPERA MIA. Com’è finito il fotoservizio nella redazione casertana, insorta paradossalmente contro di me, è facile intuirlo. Il pezzo pubblicato l’altro giorno dal giornale del professionista, indovinate di chi è? Sembra tutto inverosimile. Non ci crederete.
Quel pezzo, tranne la maligna nota di redazione, è sempre opera dello scrivente. Al noto professionista che invocava la deontologia professionale non rimane che recitare il mea culpa per quanto accaduto e fare incetta di fosforo. Un attacco maldestro, trasformatosi in boomerang per il giornalista-professionista. Per credere, basta leggere lo stesso pezzo, che ho pubblicato su diverse testate on line e non solo. Si saprà chi è il professionista del copia e incolla.(16 agosto 2006-17:05)

 
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