Si sono finti clienti di un
tassista che dovevano arrestare e si sono fatti accompagnare da
lui fino al carcere, dove l' uomo è stato ammanettato e
rinchiuso in cella: così i militari del nucleo operativo di
Orvieto hanno incastrato un trentacinquenne tassista napoletano.
L' uomo è accusato di essere uno dei complici della banda
che il 3 giugno scorso rapinò la filiale di Orvieto Scalo della
Banca Popolare di Spoleto.
L' operazione è scattata la notte scorsa e ha portato anche
all' arresto di un altro componente della presunta banda, un
altro napoletano di 35 anni, anch' egli conducente di taxi.
Due marescialli hanno così contattato l' ignaro tassista per
farsi portare da Napoli a Lecce, offrendogli un lauto compenso.
L' uomo non si è fatto pregare e si è recato all' appuntamento
fissato con i due finti passeggeri.
Una volta saliti in auto, i due carabinieri in incognito si
sono fatti accompagnare al carcere di Santa Maria Capua Vetere
(Caserta) raccontando di dovere fare una commissione per un loro
parente detenuto. Soltanto di fronte alla porta del carcere, i
militari si sono qualificati, facendo scendere il tassista dall'
auto per accompagnarlo in cella dove lo attendeva l' altro
complice già in manette.
Salgono così a cinque gli arresti nell' indagine avviata dal
sostituto procuratore della Repubblica di Orvieto Carlo Dibello,
in seguito alla rapina alla Bps di Orvieto Scalo. Il quintetto
é sospettato di aver commesso numerose altre rapine nel Centro
Italia.
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