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SOS IMPRESA: TANO GRASSO ORA VUOLE UN TUTOR PER I COMMERCIANTI


Creare un 'tutor antiracket', figura istituzionale a cui imprenditori e commercianti possano far riferimento per denunciare tentativi di estorsione e difendersi dal pizzo. E' la proposta lanciata da Tano Grasso, presidente onorario della Federazione associazioni antiracket, e appoggiata dal vice ministro degli Interni, Marco Minniti, nel corso della presentazione del rapporto 2006 "Sos impresa" della Confesercenti che descrive come la criminalità organizzata mette le mani sulle attività imprenditoriali e commerciali. Il tutor, pensato come una sinergia tra governo e associazioni, dovrebbe avere il ruolo di "garante contro il pizzo" al quale le vittime del racket possano far riferimento chiedendo assistenza e tutele per le loro attività imprenditoriali. Proprio l' usura e il racket coprono quasi la metà dei proventi della mafia, che ammontano a un 'fatturato' di 75 miliardi di euro: dal rapporto della Confesercenti risulta che la prima voce movimenta denaro per 30 miliardi di euro e per i 150 mila commercianti colpiti rappresenta costi per circa 12 miliardi; la seconda copre un giro di dieci miliardi e riguarda 160 mila commercianti costretti a sborsare un totale di sei miliardi di euro. Ecco i dati salienti dell' indagine "Sos impresa": IL PIZZO - Il fenomeno interessa soprattutto le grandi città metropolitane del sud: in Sicilia è colpito l' 80 per cento dei negozi di Catania e Palermo. Paga il 70 per cento delle imprese di Reggio Calabria, il 50 di Napoli, del nord del barese e del foggiano. In Campania il fenomeno ha punte massicce nelle zone di Caserta, Napoli e nella provincia di Salerno. L'USURA - Poiché ognuno dei 150 mila commercianti sotto botta si indebita con più strozzini "le posizioni debitorie" sono stimate in oltre 450 mila, "ma ciò che più preoccupa è che almeno 50 mila sono con associazioni per delinquere di tipo mafiose finalizzate all' usura". Gli interessi sono ormai stabilizzai oltre il 10 per cento mensile. Le tre regioni più colpite sono la Campania, con 26 mila commercianti colpiti; il Lazio con 23 mila 200; e la Sicilia con 21.500. IL TUTOR ANTIRACKET - Per far fronte al pizzo che limita lo sviluppo economico nel Mezzogiorno Tano Grasso propone un servizio di tutor gestito da governo e associazioni per aiutare gli imprenditori che vogliono investire nel Sud. D'accordo il vice ministro agli Interni, Marco Minniti, che ha definito l' idea "convincente e da approfondire" auspicando che associazioni e governo si incontrino al più presto per "dare una prima stesura alla proposta in modo da potere arrivare ad una iniziativa legislativa". INDULTO E RACKET - Con l'indulto "alcuni degli aguzzini che con coraggio, dramma personale e rischi per la propria incolumità i commercianti vittime del racket hanno denunciato, sarebbero liberati". E' l'allarme di Tano Grasso che auspica che "nella maggioranza ci sia un ripensamento sui reati da escludere dal provvedimento". All'appello hanno risposto sia il vice ministro Minniti che il senatore di Alleanza Nazionale, Alfredo Mantovano: "Nell'attuale sforzo politico per trovare un accordo sull'indulto - ha commentato Minniti - auspico che si riesca ad escludere i reati di estorsione e usura"; per Mantovano "se proprio la maggioranza lo vuole varare, inserisca almeno delle condizioni": prima fra tutte, quella di lasciar fuori usura ed estorsione. LE COLPE DEL SISTEMA CREDITIZIO - "Occorre affrontare seriamente il problema del credito nel Sud - ha detto Minniti - forte coi deboli e debole con i forti: allo svantaggio strutturale del Mezzogiorno non si può sommare anche uno svantaggio finanziario causato dal sistema bancario, fenomeno direttamente collegato al dilagare dell'usura". L'IMPEGNO DEL GOVERNO - Quella della lotta alle organizzazioni criminali, ha assicurato il vice ministro agli Interni, "non deve essere un'azione straordinaria contro eventi straordinari, un fuoco di paglia che subito si spegne; quello del governo sarà un impegno quotidiano, ordinario, deciso e continuato, per far sentire alle vittime che lo Stato non lascia soli". 824 luglio 2006-21:17)

 
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