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OMICIDIO SCAMPERTI, NUOVE ACCUSE PER FIGLIO DEL BOSS BIDOGNETTI


Nuove accuse per Giuseppe Setola e Raffaele Bidognetti, figlio, quest'ultimo del capo clan "Cicciotto 'e mezzanotte'', entrambi ritenuti affiliati al clan dei Casalesi e detenuti nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Dichiarazioni di collaboratori di giustizia avrebbero, infatti, ulteriormente aggravato la loro posizione in merito all'omicidio di Maurizio Scamperti, per cui risultano gravemente indiziati e in merito al quale ieri, i carabinieri del Comando provinciale di Caserta hanno eseguito il decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Nell'omicidio di Scamperti, avvenuto nell'agosto del 1995 a Villa Literno, Bidognetti e Setola risultano indiziati in concorso con Walter Schiavone, Francesco Schiavone, Luigi Diana, Domenico e Francesco Bidognetti, Antonio Abbate, Sebastiano Panaro e Giuseppe Papa, gią giudicati e condannati. A rendere pił grave la posizione di Setola e Bidognetti, hanno contribuito le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Luigi e Alfonso Diana, rinforzate da quelle di Manzur Ben, altro collaboratore: dichiarazioni tutte riscontrate dalla polizia giudiziaria. Fitta la "carriera" di Raffaele Bidognetti ritenuto elemento di spicco del clan dei Casalesi. Il figlio di "Cicciotto 'e mezzanote'' era stato scarcerato nell'ottobre del 2003 e sottoposto a sorveglianza speciale. Nel giugno del 2005 venne sottoposto a fermo d'indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli, in quanto gravemente indiziato di estorsione e dell'omicidio del dottor Falco. Scarcerato il 30 giugno 2005, si rese irreperibile per poi essere rintracciato quattro mesi dopo e sottoposto di nuovo a sorveglianza speciale. Sfugge di nuovo nel dicembre 2005 per poi essere catturato e arrestato il 14 giugno scorso. (28 giugno 2006-20:50)

 
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