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S. MARIA C.V.: IL PENTITO DELL'OMICIDIO DON DIANA NELL'INCHIESTA SU TATAVITTO

(dal Corriere del Mezzogiorno del 20 giugno 2006)


Caserta - ll direttore sanitario degli ospedali di Santa Maria Capua Vetere e Capua, nonché presidente della squadra sammaritana «Pallanuoto Volturno», Giuseppe Tatavitto, rimane agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il Tribunale distrettuale del Riesame che ha confermato le cinque accuse che pendono sul capo del professionista di origine beneventana: falso materiale, distruzione di atti pubblici, truffa, abuso d’ufficio, minacce. Tatavitto era stato arrestato alla fine dello scorso maggio nell’ambito di un’inchiesta della Procura sammaritana sulla carriera del primario che, secondo l’accusa, sarebbe stata costruita sulla carta. Ma la notizia della conferma degli arresti domiciliari coincide anche con una novità dell’inchiesta: stando a quanto diffuso in una nota dalla stessa Procura sammaritana, il pubblico ministero Maria Di Mauro, nel corso dell’udienza davanti ai giudici della Libertà, ha anche depositato alcuni atti relativi ad ulteriori accertamenti svolti e addirittura le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. «La vicenda giudiziaria – è riportato nella nota degli inquirenti – si è contornata di ulteriori gravi aspetti sui quali sono in corso indagini». In particolare, si apprende dagli ambienti giudiziari, le dichiarazioni risalirebbero al 1995 e proverrebbero da un pentito di camorra, Giuseppe Quadrano (lo stesso che si è autoaccusato ed è stato poi condannato per il delitto di don Peppino Diana). Ma se i fatti contestati a Tatavitto vanno dal 2000 al 2006, come entrano in gioco le dichiarazioni del collaboratore? «Sono dichiarazioni che non hanno nulla a che vedere con il mio assistito – precisa Mauro Iodice, difensore del primario – e nella sede opportuna chiariremo anche quest’aspetto». In effetti, stando a quanto trapela dalle strette maglie investigative, le dichiarazioni proverebbero da un diverso filone di indagine e si riferirebbero ad un parente acquisito di Tatavitto, noto imprenditore del Casertano. Nulla è dato sapere, però, sul collegamento delle due vicende.

 
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